CITTA’ A MISURA DI BAMBINO, CIARAPICA NON CONOSCE IL SENSO DEL RIDICOLO

“Questo sindaco sta toccando livelli di bassezza da record.” Ad affermarlo è Lidia Iezzi segretario del Pd di civitanova che spiega il perché: “Ciarapica riesce, con la sua faccia tosta, a dire cose senza vergogna e senso del ridicolo. Come può un amministratore serio affermare che mettere tre giochi al parco significa creare una città a misura di bambino?
Evidentemente – prosegue la Iezzi – Ciarapica ignora cosa sia una città a misura di bambino. Esiste una vasta bibliografia sul tema e basterebbe informarsi per capire che per ‘Città a misura di bambino’ si intende una città accessibile e salubre, vivibile e sicura, dove si tende a creare un ambiente accogliente e dove, non solo i bambini, possono girare sicuri a piedi e in bicicletta, dove si ricreano rapporti umani tra vicini e abitanti del quartiere. La città a misura di bambino è una città dove i bambini possono respirare aria pulita, dove si può andare a scuola in bici o con il pedibus, dove l’aria non è piena di smog, dove la precedenza non ce l’hanno le macchine e neanche i cementificatori. La città a misura di bambino è quella dove il verde e i parchi pubblici hanno la meglio sul cemento, una città che non viene svenduta a speculatori vicini e lontani che hanno il profitto e i soldi come unico interesse. E’ proprio il caso di dire che anche stavolta il sindaco Ciarapica pensa solo alla propaganda di facciata senza nessuna sostanza. La nostra città è al massimo per consumo di suolo, cementificazione e svendita del verde, ne sono dimostrazione anche le manifestazioni di contrarietà da parte dei cittadini e dei comitati che nascono spontaneamente mossi dalla grande preoccupazione nel vedere una Civitanova che, giorno dopo giorno, diventa sempre più invivibile. Altro che città a misura di bambino. Siamo davanti a una città con il più alto consumo di droga e delinquenza, una città che ha fatto registrare violenze proprio nel parco del lungomare, proprio in mezzo ai giochi dei bambini, per questioni di droga, dove le baby gang si radunano per picchiarsi. Ora – conclude la Iezzi – nella speranza che abbia imparato il significato di questa frase mi auguro che il sindaco studi e capisca se davvero vuole una “Città a misura di bambino” e in tal caso potrebbe dimostrare con scelte concrete fin da subito invertendo la rotta, a partire per esempio dall’urbanistica e dai lavori pubblici, passando per il sociale e la cultura.

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