LA DOPPIEZZA DI CIARAPICA

La foto che più dà il senso della doppiezza di Ciarapica e’ quella scattata nel parco Calogero Zucchetto dove sono stati rimessi tre giochi per sostituire, dopo mesi, quelli rotti. Il sindaco sente forte il bisogno di farsi fotografare ovunque, anche difronte a quei giochi.

Pieno di sé, non volge lo sguardo oltre quell’obiettivo che lo ritrae in una posa da teatrante consumato.
Ma, lì sta la doppiezza di Ciarapica a cui interessa solamente l’apparire.
A favore di telecamera non si accorge che a pochi metri c’è il monumento a Calogero Zucchetto completamente arrugginito. Quel monumento fortemente voluto dal questore Pignataro. Nessuna manutenzione in questi anni per quello che è un simbolo della lotta alla mafia e simbolo della Polizia di Stato.
All’inaugurazione intervenne anche il capo della polizia.
Ma, come saggezza popolare dice “passata la festa gabbato lo Santo”. Una volta che Pignataro è stato trasferito a Roma, a Ciarapica (che il giorno dell’inaugurazione prese solenne impegno rispetto a quel simbolo) del monumento a Zucchetto non è importato più nulla (tanto Pignataro non è più questore e sta lontano) e lo ha lasciato a macerare. Ed è talmente preso che non si accorge neppure che tra il gioco dove si è fatto ritrarre e la strada ci sono pochi metri e non vi è nessuna siepe, nessuna perimetrazione per mettere in sicurezza i bambini che giocano.
Parla di città dei bambini e non si rende conto dei pericoli che ci sono per i piccoli.
Una doppiezza che si manifesta quando ti mette la mano sulla spalla per poi essere spietato se non ti allinei ai suoi voleri e se contrasti i suoi interessi. È stato così che la Gabellieri è passata dall’essere “il suo migliore assessore” – come lui ebbe a definirla – a indegna solo perché aveva deciso di impegnarsi nelle elezioni regionali. O con la fedelissima Gironacci che solo perché ha espresso un orientamento politico a lui sgradito è stata defenestrata, anche qui senza nessun preavviso e con un decreto del tutto insufficiente nella motivazione. O ancora con il prode Mirko Bianchini, fedele suggeritore e scudiero isolato nel momento in cui non ne ha avuto più bisogno.
E’ la doppiezza di un Ciarapica vendicativo contro gli avversari politici scomodi che non esita a denunciare penalmente, più recentemente addirittura un consigliere comunale e precedentemente – presso tre procure diverse, quella di Macerata, di Ancona e di Pescara – gli amministratori in carica per la vicenda della Civitapark e del Palas. Lui denuncia insieme ad altri suoi fidi come Morresi e Carassai e altri, ma quando è chiamato a rispondere del suo agire si avvale della facoltà di non rispondere davanti al magistrato per far scattare la salvezza della prescrizione.
La doppiezza di un sindaco che diffida i cittadini che osano criticare sopra le righe l’amministrazione comunale. Lui che quando stava all’opposizione non era affatto tenero, per usare un eufemismo, con chi in quel momento amministrava. Lo faceva nascondendosi dietro al fatto che si trattava di “satira politica” ma poi da Sindaco ha denunciato penalmente il direttore di Civitanovalive chiedendo un risarcimento di 10.000 € per quello che poi il magistrato ha detto essere un articolo di satira, dandogli perciò torto marcio.
La doppiezza di un sindaco pronto a dire a favore di telecamere che nel giorno del funerale di Alika (ucciso in pieno giorno in centro a Civitanova) sarebbe stato indetto il lutto cittadino per poi non solo non indirlo ma neanche avere la sensibilità di partecipare al funerale. Doppio anche quando concede finanziamenti per i convegni contro la ludopatia per poi, nonostante le sentenze dei tribunali, favorire interpretazioni per l’apertura di una nuova mega sala slot che contrastava con la legge.
Ciarapica doppio, abile a dire quello che bisogna dire in quel determinato momento per poi fare anche l’opposto in un momento successivo perché per lui la parola data, la coerenza non è un indicatore, non è una bussola, non è un valore.

Giulio Silenzi

Una risposta

  1. Anonimo ha detto:

    Bravo Silenzi, giuste osservazioni hai detto la verità.

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