MORGONI: “ACQUAROLI & CO. VOGLIONO METTERE IN LIQUIDAZIONE IL COSMARI?”

In uno dei momenti più critici dalla sua fondazione, il Cosmari, la più grande azienda pubblica della provincia di Macerata, sembra essere sotto attacco. Mario Morgoni, con una dichiarazione accorata, denuncia l’operazione “predatoria e tracotante” messa in atto dalla destra, che potrebbe rappresentare il colpo di grazia per l’ente.

Secondo Morgoni, anziché concentrarsi sulle sfide urgenti e difficili che il Cosmari deve affrontare, i rappresentanti della destra, sostenitori della Meloni, hanno preferito sistemare le proprie pedine all’interno dell’azienda, ignorando del tutto la competenza, l’interesse pubblico e il benessere dei cittadini, che dovranno pagare il prezzo di queste scelte avventate.

Il rinnovo del Consiglio di amministrazione del Cosmari avrebbe potuto essere l’occasione per avviare un progetto innovativo di risanamento e rilancio, basato su un forte consenso e una visione unitaria. Tuttavia, secondo Morgoni, la destra regionale e provinciale ha scritto una delle pagine più nere della politica, rifiutando qualsiasi accordo o condivisione, e ignorando la possibilità di coinvolgere amministratori di ogni espressione politica e civica, esperti del settore e le comunità locali.

Morgoni critica aspramente l’assenza di un dibattito aperto sulle linee programmatiche e la mancanza di volontà nel cercare figure con competenze adeguate in ambito imprenditoriale, ecologico, organizzativo o politico, necessarie per affrontare la complessa fase che attende il Cosmari. A destare particolare preoccupazione è la scelta del nuovo presidente, che, oltre a non possedere i requisiti minimi per il ruolo, ha pubblicamente espresso sostegno alla costruzione di un termovalorizzatore. Morgoni si chiede se questa sarà la nuova strategia del Cosmari o se esista addirittura una strategia concreta.

Inoltre, il neo-presidente risulta beneficiario di incarichi professionali da parte del Cosmari, l’ultimo dei quali, del valore di 12.000 euro, è stato conferito lo scorso maggio, in piena campagna elettorale a Potenza Picena, dove l’avvocato Gattafoni era candidato con Fratelli d’Italia. Morgoni non esita a collegare questo episodio con altri, come l’incarico di psicologa assegnato alla sorella della direttrice generale, definendo queste pratiche come un uso privatistico delle aziende pubbliche da parte della destra, contraddicendo il principio del “merito”.

Alla luce di queste considerazioni, Morgoni si domanda se la destra provinciale abbia intenzione di mettere in liquidazione il Cosmari, magari per venderlo a prezzi di saldo a soggetti privati, o se si tratti di un caso di totale irresponsabilità politica e istituzionale. In entrambi i casi, saranno i cittadini della provincia di Macerata a subire le conseguenze di questo disastro. Con le tariffe Ta.Ri. già in aumento, sottraendo risorse a famiglie e imprese, Morgoni conclude che l’unica consolazione sarà la facilità con cui si potrà individuare il responsabile di questa annunciata disfatta, dato che la destra ha deciso di agire senza alcuna collaborazione esterna.

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