I dati della Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, aggiornati al 30 giugno, tracciano un quadro preoccupante. Secondo un’analisi del centro studi della Cgia di Mestre, sono soprattutto piccoli imprenditori, commercianti e artigiani a scivolare nell’area dell’insolvenza per debiti superiori a 30.000 euro.
Dalla provincia di Macerata e a quella di Ancona emergono segnali di allarme: qui le segnalazioni sono in crescita rispetto all’anno scorso.
Macerata registra 715 imprese (molte a Civitanova) in difficoltà (+13 rispetto al 2023), mentre Ancona ne conta 960 (+35).
La provincia di Fermo e e la Provincia di Ascoli segnano entrambe -5 rispetto al 2023, con 466 e 452 aziende a rischio rispettivamente, mentre Pesaro, con una diminuzione del 22, registra 701 casi.
La somma delle imprese marchigiane segnalate nella Centrale dei Rischi arriva così a 3.294, un dato che evidenzia la fragilità economica della regione e il rischio concreto che molte attività possano cadere nella rete dell’usura.