Un utente maceratese si è visto negare la possibilità di prenotare un importante esame diagnostico a causa di un problema che appare tanto incredibile quanto assurdo: «I codici delle prestazioni sono cambiati, ma quelli nuovi non li abbiamo ancora». Questa è stata la risposta che si è sentito dare dall’operatore del Cup (Centro Unico di Prenotazione) dopo un’ora di attesa telefonica, e che ha voluto rendere pubblica.
Il cittadino racconta: «Logica vorrebbe che i nuovi codici entrassero in vigore contemporaneamente alla dismissione dei vecchi, ma così non è. Ora non so quando potrò effettuare questo esame per me fondamentale». Questo episodio, purtroppo, non è isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà crescenti nel prenotare visite ed esami. I tempi di attesa, in alcuni casi, raggiungono i due anni; in altri, come questo, la prestazione viene del tutto negata.
L’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, spesso elogia l’efficienza del Servizio Sanitario Regionale, ma per chi affronta situazioni come questa, le dichiarazioni suonano vuote. Tra la narrazione dell’assessore e la realtà c’è una grande differenza. «Immagino – prosegue il maceratese – che inizierà il solito gioco dello scaricabarile, ma resta il fatto che molti cittadini sono in una situazione di incertezza e disagio, come nel mio caso».
La vicenda solleva interrogativi su chi debba rispondere di queste falle organizzative, che compromettono l’accesso a servizi essenziali, lasciando i pazienti senza alternative e aumentando la frustrazione di chi già lotta contro problemi di salute.