“Ma tu non sei Alessia? Dove andate a quest’ora di notte, Tuo padre sta piangendo in tv, ti cerca, andate alla polizia…”. Sarebbe stato l’incontro fortuito con un passante di Civitanova Marche, che aveva appena finito di guardare in tv l’appello di Massimiliano Tomassetti a Chi l’ha visto (“torna Alessia, non succede niente”) a convincere la dodicenne maceratese e la compagna di scuola Abibe Panik, 14 anni, a interrompere la fuga cominciata lunedì e presentarsi al Commissariato di polizia civitanovese. Era da poco passata la mezzanotte, e a quel punto, sole per strada, le due piccole Thelma e Louise si sono rese conto che
due giorni e mezzo di vagabondaggio per le Marche, di viaggi con mezzi pubblici e nottate trascorse in luoghi di fortuna, nella disperazione delle rispettive famiglie, potevano bastare. Secondo una prima relazione trasmessa dalla polizia alla procura dei minori di Ancona, Alessia e Abibe avrebbero fatto tutto da sole: si sono spostate fra Porto Recanati, Ancona, Camerino e Civitanova Marche, utilizzando i pochi soldi che avevano, e dormendo la notte di lunedì e martedì in ripari improvvisati. Adesso, le due ragazzine e i loro genitori si trovano in Questura a Macerata, per completare gli interrogatori e capire se la bravata sia stata agevolata da qualcuno. Nei prossimi giorni, attraverso i servizi sociali, la procura minorile cercherà di stabilire se esistano particolari disagi familiari che abbiano indotto le due ragazzine a scappare. Per Abibe, lo ha confermato stamani ai giornalisti il padre Ilmi Panik, operaio, quella del 26 settembre non è stata la prima fuga: “Ci aveva già provato altre volte, ma di solito si rifugiava da un’amica a Villa Potenza, vicino a Macerata”. Alessia invece era stata rimproverata “per una sciocchezza” dal padre, anche lui operaio (la madre è albanese), e forse dietro l’allontanamento c’é anche questo motivo. “Fino all’una di notte le ho cercate in auto, a Fermo, Porto San Giorgio, dappertutto – racconta Panik -, all’1:30 sono tornato a casa, e in quel momento è arrivato un poliziotto per informarci che Abibe e Alessia si erano fatte vive, e stavano bene”. Sollievo anche a scuola, la seconda D delle medie ‘Mestica’ di Macerata, dove le due minori si sono conosciute all’inizio dell’anno scolastico.