Cresce la protesta dei compagni del bimbo di 11 anni allontanato dalla famiglia con un decreto del sindaco di Falconara eseguito proprio mentre il bambino era a scuola, sia su Facebook che con striscioni e magliette disegnate in cui i ragazzini chiedono il ritorno del loro amichetto. Ma l’assessore ai servizi sociali del Comune, Gilberto Baldassarri, è categorico: “E’ un provvedimento preso per la messa in sicurezza del minore”. Una decisione “sofferta – dice – ma bisogna assumersi le proprie responsabilità”. Il decreto del sindaco è stato assunto in base all’art. 403 del Codice civile, che recita: “Quando il minore si trova in una condizione di grave pericolo
per la propria integrità fisica e psichica la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell’infanzia, lo colloca in luogo sicuro sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione”. Sono stati i servizi sociali a segnalare la situazione all’assessorato, che “ha vagliato la documentazione – spiega Baldassarri – e ha poi richiesto il provvedimento al sindaco”. Così, ed è questo uno dei punti che fa discutere, T. è stato ‘prelevato’ a scuola dai vigili urbani. S’indigna Baldassarri: “I provvedimenti vengono eseguiti a scuola – spiega – perché è un ambito in cui il bambino è tutelato. Ci é capitato di dover sottrarre quattro minori a una madre, di cui un bimbo di tre mesi, e siamo dovuti andare a casa sua con la forza pubblica. Sarebbe stato meglio così? E poi – insiste – i vigili urbani sono la polizia giudiziaria del sindaco”. Inoltre, T. “é stato chiamato in presidenza, dove c’erano anche due assistenti sociali che gli hanno spiegato per quale motivo sarebbe stato per qualche tempo in una comunità protetta. Il bambino, che è molto intelligente, ha capito e si é tranquillamente allontanato con loro”. Ma qual è la situazione familiare che ha determinato una decisione così grave? No comment da parte dell’assessore, che non vuole neppure sfiorare dati troppo sensibili: “L’art. 403 parla chiaro. Noi non possiamo dire altro, se non che il provvedimento è stato preso a tutela del minore”. No comment anche circa le indiscrezioni su un presunto stato di abbandono del bambino. Riguardo alla protesta che sta crescendo spontanemanete intorno al caso, Baldassarri ha dichiarato di essere disponibile
a incontrare i genitori per “spiegare non i motivi del provvedimento, perché su questi vige la privacy, ma come funziona la legge, prima di mandare a scuola i loro figli con le magliette disegnate”. La mamma di T., intanto, denuncia episodi di bullismo di cui il figlioletto sarebbe stato vittima a scuola, contesta fermamente la decisione del sindaco e nega che il piccolo sia mai stato abbandonato.