“Macchè come investigatore, Giovanni Corallini si è presentato nella mia azienda in veste di consigliere comunale”. Non ci sta l’inprenditore civitanovese Donato Giannini alla versione data alla stampa da Corallini (Pdl) il quale ha sostenuto di essersi recato nell’azienda di Giannini ma di essersi presentato come investigatore privato. Giannini invece ci dice: “Corallini ha ricevuto come direttore della Secret Investigazioni un incarico da una terza persona per fare delle indagini riguardanti la mia sfera familiare e fin qui niente da ridire. Il problema, ed è questo che contesto, è che lui si è presentato come consigliere comunale e con la scusa di eventuali sponsorizzazioni ed altro si è introdotto nella mia azienda. Se mi avesse detto il reale motivo e la veste in cui mi aveva cercato, non lo avrei fatto entrare”. Al di là della vicenda personale, ciò che Giannini denuncia -evidenziando che in questo caso è toccato a lui ma che la cosa potrebbe anche riguardare altre persone ignare- è che per propri scopi personali si usi il proprio ruolo Istituzionale.”Già due anni fa -dice Giannini- ero stato avvicinato da un assessore (oggi ex) che intromettendosi in una mia vicenda personale, mi invitava a nome di una terza persona, a destistere dall’andare avanti”. E’ incomprensibile che ciò possa accadere. Non si possono usare le Istituzioni per motivi personali. Anch’io sarei potuto entrare in politica per “rendere più agevole” il mio lavoro di imprenditore. Non l’ho fatto perchè ho troppo rispetto delle Istituzioni, casa questa che evidentemente non appartiene proprio a tutti”.