“La viabilità a Civitanova è ormai tanto caotica, inquinante e pericolosa che non c’è cittadino, forza sociale, categoria che lo neghi. Un rovello di auto, di moto, di camion che come api impazzite (ma questa è la dinamicità della nostra città) si inseguono su di una struttura viaria che negli assi portanti risale a decenni e decenni fa”. Così Citt@verde pone l’accento su di una situazione che definisce drammatica e che diventa disagio e pericolo quotidiano per i residenti del quartiere Risorgimento tanto che protestano, promuovono petizioni perché vengano adottati da parte della amministrazione comunale provvedimenti capaci di alleggerire il traffico nella zona e in particolare su via del Casone, ormai diventata una sorta di tangenziale per il traffico veloce per chi dalla zona sud-est della città e viceversa cerca un collegamento con altri quartieri come S.M.Apparente, Zona Industriale, San Marone, ecc. Una tangenziale senza che ne abbia minimamente le careteristiche. In questa strada vivono praticamente in costante pericolo e al limite della sopportazione qualche centinaio di famiglie, bambini, anziani. In questi giorni i residenti -prosegue Citt@verde- speravano che le opere di posizionamento di un cantiere si riferissero a lavori di sistemazione di via del Casone ed invece il cantiere in questione che occupa una parte consistente del lato sud di via del Casone (da PRG zona agricola fascia di rispetto stradale) non è altro che l’inizio della costruzione di una grande stazione di servizio per carburanti autorizzata dagli uffici comunali con la procedura dello SUAP (la famigerata legge Berlusconiana “aprire un’ impresa in un giorno) in una burocratica conferenza dei Servizi. Di tutto aveva bisogno quella zona, ma non di una stazione di rifornimento per carburanti”. “Con molta probabilità -conclude l’associazione- si dirà che la concessione di quella stazione di servizio era un atto dovuto e che esiste una programmazione e una previsione. A nostro avviso se queste fossero le motivazioni, replichiamo che la programmazione e i piani non sono intoccabili e che nelle Conferenze dei Servizi dovrebbero prima di tutto avere priorità la sicurezza dei cittadini”.