Il taglio delle fermate ferroviarie a Civitanova non soltanto creerà disagi agli utenti del servizio e agli operatori commerciali ma sarà responsabile di un maggior inquinamento. “Oggi, mentre tutti predicano l’emergenza ambientale e con i carburanti (responsabili delle Pm10) aumentati a dismisura, l’alternativa viene penalizzata”. A sostenerlo l’associazione ambientalista Citt@verde che precisa “con il taglio delle corse della linea Civitanova Macerata-Fabriano, sono ben otto le corse che verranno soppresse su questa linea ferroviaria. Un vero e proprio colpo al Trasporto Pubblico che inevitabilmente si ripercuoterà anche sulle tariffe del trasporto pubblico su gomma che collega questi centri. Pagheranno di più in termini di disagio i lavoratori pendolari e gli studenti”. A risentirne però saranno anche la qualità della vita, la salute e l’ambiente. “Tagliare il trasporto pubblico -prosegue Citt@verde- equivale ad incentivare il trasporto privato, il trasporto su gomma. La stessa vecchia mobilità che sta alla base dell’inquinamento atmosferico delle PM10 e che in qualche modo ha dei risvolti negativi sulla sicurezza stradale”. L’associazione ambientalista poi pone l’attenzione sul ruolo che a questo punto avrebbe avuto la Metropolitana di Superficie, “un progetto che è stato fin dal suo nascere snobbato dalla amministrazione comunale. Mobili e la sua maggioranza hanno puntato tutto sul trasporto privato pensando bastasse qualche rotatoria, bretelle rabberciate, la cementificazione della ex Ceccotti”. Per Citt@verde il centro destra ha dunque la grande responsabilità, accantonando di fatto l’idea della Metropolita per circa 18 anni, di avere fatto perdere alla città il treno più importante.”