I Rokes, la saudade e l’Isola che non c’è. “Bisogna saper perdere non sempre si puo’ vincere ed allora cosa vuoi”. A quanto pare i Consiglieri di opposizione del centro destra civitanovese non ricordano i Rokes di Shel Shapiro che nel 1967 a San Remo spopolavano con “Bisogna saper perdere”; strano davvero vista l’età media di quella parte di assise! E’ chiaro che non deve essere stato facile digerire la sconfitta elettorale del maggio scorso e guardare altri occupare i banchi su cui per tanto (troppo) tempo si sono seduti: il modus operandi dell’opposizione in questi tre mesi lo dimostra. Una opposizione poco “politica” e molto “investigativa” (deformazione professionale per qualcuno di loro?) la cui frenetica e convulsa smania di “dire”, spesso ai limiti del vile attacco personale, ha portato risultati poco edificanti per non dire inconsistenti. Mi viene da consigliare loro un’altra canzone dei Rokes: “Non importa se qualcuno sul cammino della vita sarà preda dei fantasmi del passato. Il denaro ed il potere sono trappole mortali che per tanto e tanto tempo han funzionato…È la pioggia che va, e ritorna il sereno”.
Si convincano i signori dell’ opposizione di centro-destra che dovranno interpretare ruoli secondari per almeno altri cinque anni e consiglierei loro di cambiare quell’illusorio ed arrogante “…a presto…”, che concludeva la simpatica lettera di commiato dai civitanovesi dell’ex Sindaco Mobili, con un più umile “…è stato bello finchè è durato…”.
Ricordo al Consigliere Corallini, prodigo giustiziere, gli accoltellamenti in via vetreria (da anni “casa” di spacciatori e delinquenti) e le sparatorie in via Castelfidardo (tanto per citare alcuni episodi di “insicurezza”) durante gli anni in cui proprio lui era il delegato alla sicurezza cittadina (eppure controllava la città col grande occhio in cima al campanile di “Cristo Re”!); e ricordo, da dilettante allo sbaraglio, all’ex Sindaco Marinelli i suoi mesi iniziali da primo cittadino in cui, mi dicono, era abbastanza spaesato ed impacciato: ma a quei tempi l’unica cosa che rassicurava i cittadini sulla giunta era che il vero sindaco fosse Brini, che dava qualche garanzia!
E’ bene però che si convincano del cambiamento del timoniere, e della rotta, anche quei dirigenti, funzionari e dipendenti comunali che sono stati colti durante questa torrida estate da una bizzarra forma di malinconia, una specie di sconfortante ricordo nostalgico che possiamo tranquillamente definire “saudade cronica”. Credo sia utile rammentare loro che i dirigenti, i funzionari e tutti i dipendenti comunali sono, in quanto tali, dipendenti pubblici al servizio dei cittadini e di chi gli stessi cittadini hanno scelto per amministrare la propria città. Potrebbe essere comprensibile il legame creatosi in 18 anni di quotidianità ma mi piace ricordare loro che gli amministratori cambiano ma i dipendenti, nel bene o nel male, restano; credo sia quindi auspicabile, per la serenità e la tranquillità di tutti, che ognuno faccia pienamente il proprio dovere abbandonando il ruolo di fedele, zelante e riconoscente “talpa” dei vecchi governanti.
L’estate torrida però sembra aver procurato effetti devastanti anche al sedicente “Collodi dorico” che, persi gli avamposti civitanovesi (il campo di comando è sul Conero!) in Giunta ed in Consiglio Comunale (Balboni/Rachiglia), nel fare da eco all’opposizione si è cimentato coi racconti per bambini dando seguito così, questa volta in maniera delirante, all’atavica ed interminabile battaglia personale contro l’incubo Silenzi (chiede al Sindaco il ridimensionamento del Vicesindaco ed ottiene l’esatto contrario sbattendolo continuamente sulle pagine dei giornali). E’ evidente che il simpatico Favia vive nel mondo delle favole e da eterno Peter Pan sta seguendo la stella “a destra” fino al mattino alla ricerca de “L’isola che non c’è”….almeno per lui!
Forse, aimè, aveva ragione Andreotti: “Il potere logora chi non ce l’ha!”
Pier Paolo Rossi
(Capogruppo “Uniti per cambiare”)