I risultati del Micam di Milano possono essere sintetizzati con il dato negativo della flessione del 6% della presenza di operatori italiani bilanciato dal dato positivo costituito dal maggiore afflusso (+2,6%) di operatori stranieri, provenienti soprattutto da Russia, Giappone, Francia, Spagna e Cina. Questo il giudizio espresso dal direttivo Anci e da Confindustria Macerata.
“L’80% della produzione calzaturiera marchigiana – è stato detto – viene esportato all’estero, per cui la maggiore presenza di operatori stranieri é un fattore positivo. Sul mercato italiano – si legge nella nota – c’é poco da fare affidamento perché la crisi dura più a lungo del previsto, aggravata dalla grande incertezza politica. In un anno in Italia ha chiuso il 25% dei negozi di calzature”.