“Sostengo la posizione opposta alla cordata dei marchigiani per l’aumento di capitale della Banca delle Marche non per partito preso o per esterofilia, ma perché ritengo che la partita in gioco sia troppo importante per lasciarsi andare a entusiasmi dettati dal contesto e pensare invece a quale soggetto sarà più in grado, in futuro, di reggere agli obiettivi che la nuova Banca delle Marche dovrà raggiungere, primo fra tutti quello di tornare ad essere veramente la banca del territorio”. Lo afferma il consigliere regionale Dino Latini (Liste civiche per l’Italia). “A freddo – continua – bisogna ragionare che la funzionalità futura della banca è legata non tanto a un aumento spot di capitale, quanto invece alla forza industriale di un socio che sia in grado di essere portatore degli interessi diffusi e stampella della banca stessa. Nella cordata marchigiana non vedo nulla di tutto ciò e appare quasi una vetrina per dire ‘io ci sto’ come si stesse acquistando il pacchetto di una gloriosa società di calcio, quando invece non si tratta di un sport e in gioco vi è molto di più, a cominciare dai lavoratori interessati per finire al ruolo delle banche nelle Marche”.