Io sottoscritto DI NARDO Gianfranco, classe 1961, residente in Civitanova Marche (MC) via Montale n.25, voglio portare a conoscenza quanto accadutomi in questi mesi con la società CIVITA.S di Civitanova Marche per il pagamento della TARSU per ben tre anni tutti in una unica soluzione!
In anni precedenti, e fino al 2010 detta tassa era stata da me sempre regolarmente pagata annualmente all’EQUITALIA fino a quando subentra la CIVITA.S di Civitanova Marche nella gestione del pagamento.
Ricevo da loro la prima fattura per la TARSU 2011 il 25-06-2001 di € 196,00 e appena due giorni dopo lunedì 27-06-2011 mi reco in banca per la domiciliazione della fattura come ho sempre fatto per le altre utenze. Sicuro che la domiciliazione funzionasse, arriva anche la TARSU 2012 di € 196,00 ma noto sul mio c/c bancario che due rate precedenti della TARSU 2011 non vengono pagate in automatico cosicchè decido di andare in Banca la quale, in accordo con la CIVITA.S, annulla il RID e mi consiglia di pagare la tassa con bollettino postale cosa che faccio prontamente e quindi pago in unica solauzione la TARSU 2012.
Con mia grande sorpresa, mi arriva il sollecito del mancato pagamento per l’anno 2011 (€ 202,00), ovviamente maggiorato di 6 euro in più rispetto all’importo originario tutto perché il RID non ha funzionato.
Ma la storia non finisce qui perché arriva anche la TARSU 2013 che ora si chiama TARES, che il Comune decide di far pagare in anticipo con tre rate più una a conguaglio entro il 31-12-2013.
Ricapitolando quest’anno 2013, nell’arco di appena pochi mesi, il pagamento della TARSU al Comune di Civitanova è il seguente:
1. Sollecito per l’anno 2011 non pagato (non per colpa mia) € 202,oo
2. TARSU anno 2012 regolarmente pagata nel 2013 € 196,oo
3. TARSU 2013 tre rate in acconto da pagare entro ottobre € 179,oo
totale da pagare nel 2013 € 577,oo
La storia non è ancora finita. Per non incorrere in un altro mancato pagamento mi reco nuovamente in Banca e ripropongo ex-novo l’addebito automatico RID per il pagamento della TARSU 2013. Il Direttore di Banca interloquisce con la CIVITAS e si mettono d’accordo per il nuovo RID spiegando che io sono stato sempre intenzionato a pagare quanto dovuto.
La prima rata di addebito di € 61,00 doveva essere prelevata dal mio conto il 01-08-2013 ma controllando i movimenti bancari l’addebito non è andato a buon fine e quindi risulta che io non ho pagato la prima rata TARSU 2013. Naturalmente ho contestato per iscritto alla CIVITAS tale anomalia senza ottenere risposta come anche per la prima lettera.
Vale la pena ricordare che prima che fosse istituita la raccolta differenziata, la TARSU era minore (pagavo € 178,oo), mentre ora questo servizio ci ha comportato tasse più alte, oltre al fatto che il Comune di Civitanova Marche ha dato il via alla parziale sperimentazione dei sacchetti con microchip che permetteranno ai netturbini di trasformarsi in poliziotti per indagare sul contenuto della immondizia, e scoprire eventuali gravi reati di associazione a delinquere familiare di stampo ecologico.
Ho chiarito con la Banca ma tanto so che è sempre la solita storia: la Banca da l’autorizzazione al prelievo, e quindi non ha colpa, il prelievo non va a buon fine dal gestore chissà per quale motivo (errore tecnico, malfunzionamento del flusso informatico) e quindi non ha colpa, ed alla fine della storia la colpa è sempre dell’utente che risulta evasore, che ovviamente anche lui non ha colpa ma che deve pagare pura la somma maggiorata per il mancato pagamento, con la minaccia di ingiunzione fiscale.
Non solo devo pagare le tasse, ma devo preoccuparmi io che il Gestore riceva i miei soldi!
Se il Gestore non riceve i soldi perché non sa fare il suo mestiere, la colpa è comunque mia che non ho pagato e devo subire anche la penale: è assurdo!!!
Se ho chiesto io il RID alla Banca, vi era la volontà di pagamento da parte mia e non possono considerarmi un evasore; se poi il gestore non è stato capace, e non lo è ancora, a fare il suo mestiere, consiglio vivamente di chiudere la società e darsi tutti quanti alla pastorizia in Barbagia, chiedendo scusa ai pastori sardi.
Ho scritto alla CIVITAS due missive senza risposta e quindi temo di conoscere come andrà a finire la faccenda: non mi hanno permesso di pagare il dovuto, per loro colpa, e poi mi fanno passare da evasore con annessi gli interessi di mora e minacce di ingiunzione fiscale, ma poiché non si riuscirà a sapere chi ha sbagliato, ALLA FINE DOVRO’ PAGARE IO come infatti ho fatto.
Infine la vicenda accadutami mi porta ad una amara riflessione: questo Stato non è fatto per gli onesti! Alla mia famiglia di 4 persone, quest’anno hanno richiesto tre anni di TARSU tutt’insieme (2011, 2012 e 2013) e vigilano la nostra immondizia con il microchip, mentre il popolo dei vagabondi nullafacenti in roulotte che si insediano abusivamente a Civitanova, non hanno microchip, non paga tasse, non riceve cartelle o solleciti, ma riceve solo agevolazioni, esenzioni e comprensioni, e quando se ne vanno, per ringraziarci di non aver pagato nulla, lasciano il nostro comune con quintali di immondizia fatta da loro, putrida e puzzolente, non solo, non viene chiesto loro nessuna tassa da pagare, ma addirittura la pulizia della loro sporcizia viene fatta dal Comune con i nostri soldi (e quindi anche con i miei) e per colpa di questa feccia che sporca e ruba, i nostri parcheggi sono pieni di sbarre limitatrici antiparcheggio, più volte dichiarate ampiamente anticostituzionali, utili solo per discriminare e far dirottare i turisti onesti in camper, in altri Comuni più ospitali e senza sbarre mentre i vagabondi nullafacenti possono rimanere, sporcare e rubare con tranquillità e trovano anche ministri loro amici.
Con il microchip sui sacchetti, se il tuo tretrapack andrà per sbaglio nella plastica, sarai additato come sozzone e magari contravvenzionato, perché tu civitanovese hai un codice a barre, sei residente e sei identificabile, insomma sei onesto, mentre per coloro che lasciano un campo nomadi abusivo con quintali di immondizia, sono subito pronte giustificazioni come il degrado in cui vivono (che hanno creato loro), la condizione sociale sfavorevole, l’etnia perseguitata e discriminata, i piccoli sfruttati E INTANTO NON PAGANO e ci pensa il Comune a pulire a spese nostre, perché quelli non hanno il microchip, non sono identificabili, non sono residenti ma contribuiscono solo ad aumentare la nostra spesa E LA NOSTRA SPORCIZIA e, come si ricorderà, sono stati perfino ricevuti dalle Autorità comunali, mentre altri cittadini civitanovesi onesti si sono suicidati in silenzio per la vergogna di una cartella esattoriale.
Consiglio da oggi in poi, visto che paga il Comune, di andare a buttare la nostra immondizia nei spazi abusivi occupati dal popolo nomade così non solo non pagheremo più la TARSU, non avremo più solleciti e non offriremo più spazi per accampamenti abusivi, visto che questi vagabondi l’unica cosa che sanno pulire solo le nostre case e i nostri portafogli.
Certo di una vostra diffusione del contenuto della vicenda che speriamo abbia interessato solo me e nessun altro civitanovese, rimango a disposizione per qualsiasi altro ulteriore chiarimento a quanto affermato.