TOMMASO CORVATTA, SINDACO DI CIVITANOVA
In occasione del primo anniversario della tragica scomparsa di tre nostri concittadini, Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi, Giuseppe Sopranzi, a seguito di un gesto disperato dai contorni ancora non del tutto chiariti, è d’obbligo ricordare, prima di tutto, tre brave persone, membri noti e apprezzati della nostra comunità.
La vita va oltre; fatti, vicende e accadimenti si susseguono inesorabilmente, affollando di nuovi ricordi e di ulteriori motivi di riflessione le nostre menti. Ma il momento diventato il simbolo della crisi economica della nostra comunità, la sensazione di sgomento e di smarrimento che ad esso sono state collegate, la rabbia suscitata e poi la voglia di reagire collegate non possono essere dimenticate. Anche quando non ripensiamo a quel tragico giorno, tutti noi non siamo stati più gli stessi: siamo usciti cambiati da quell’avvenimento.
La città ha reagito, con la sua voglia di vita, con la voglia di non abbandonarsi né di lasciarsi travolgere dalla crisi. Alcuni segnali di ripresa si sono intravisti a partire dalla scorsa estate, altri più pressanti sono presenti adesso, altri ne seguiranno. Anche l’amministrazione comunale, col progetto Civitanova solidale prima, con la creazione dell’Ufficio di promozione sociale in collaborazione con l’Ambito XIV, con il progetto di lavoro portato avanti insieme all’associazione Cavalli delle fonti, ha reagito.
Le parrocchie, le associazioni di volontariato, la cittadinanza tutta, hanno messo il loro contributo in questo anno per iniziare un faticosissimo percorso di ripresa economica e sociale. Altri fatti luttuosi sono seguiti in questa città, ma nessuno ha avuto l’impatto del tragico triplice suicidio e nessuno ha segnato la città allo stesso modo. Da tutti però abbiamo imparato a far tesoro, per trovare la forza di una rinascita. Questo giorno, in cui ricorre una delle date più tristi per Civitanova, sia occasione per non dimenticare, ma anche per sperare e progredire.
IVO COSTAMAGNA, PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE CIVITANOVA
Al di là del doveroso e commosso ricordo nel primo anniversario del triplice suicidio di Romeo, Annamaria e Giuseppe, rimane forte il rammarico, a me, vicino di casa e conoscente, prima che esponente politico, di non aver capito il loro disagio. Il fatto che loro non abbiano mai espresso, per dignità, il loro disagio, non è una scusante. Rimane vivo il rimpianto per le ragioni di quel gesto, una difficoltà di carattere economico che, se condivisa ed esternata, forse si sarebbe potuta risolvere. Ma non è semplice chiedere aiuto per una famiglia che ha sempre vissuto del proprio lavoro.
Questo tragico episodio di cui ricorre l’anniversario è stato anche uno stimolo, per l’amministrazione comunale, per intraprendere azioni di cui va dato atto al sindaco, che in questi mesi ha voluto intraprendere una rivoluzione dei servizi sociali. Un’azione mirata a far sì che i servizi sociali siano sempre più calati sul territorio, capaci di intercettare il disagio anche laddove, come capitato ai nostri tre concittadini e come capita in tante famiglie, per orgoglio, per dignità, non viene palesato. Gli ultimi mesi sono stati importanti anche a livello statale, con la parziale rimozione dell’obbligo di presentazione del Durc, che talvolta può diventare una tenaglia mortale.