NASCE LA NUOVA BANCA MARCHE. L’AMMINISTRATORE DELEGATO E’ LUCIANO GOFFI

Banche: il direttore generale di Banca Marche Luciano Goffi

E’ Luciano Goffi, già direttore generale di Banca Marche, il nuovo amministratore delegato della ”Nuova Banca Marche”, una delle 4 banche ripulite dai crediti deterioriati e nate a seguito del piano di salvataggio e risoluzione approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L’Ad è stato designato da Bankitalia. Il presidente di ”Nuova Banca Marche” e degli altri 3 istituti è Roberto Nicastro.
Il sì del Cdm ha segnato il passaggio decisivo per il salvataggio di Banca Marche, uno dei quattro commissariati da Bankitalia, insieme a CariFerrara, Popolare dell’Etruria e CariChieti. La storia dell’istituto di credito marchigiano però è più lunga e complessa, tanto che gli ormai ex commissari Feliziani e Terrinoni l’hanno paragonata “ai casi Sindona e Calvi”. Banca Marche è “sotto tutela” da parte della banca centrale dal 2013, dopo la scoperta da un deficit di 800 milioni di euro legato ad “anomalie” nella concessione dei crediti dal 2006 in poi. Una vicenda approdata anche alla Procura della Repubblica di Ancona, che ha aperto un’inchiesta, indagando una trentina di persone, tra cui gli ex vertici di Banca Marche, e che ha portato all’inizio di novembre a sequestri per 15 milioni di euro a carico di tre persone: l’ex dg Massimo Bianconi, l’imprenditore Vittorio Casale e un altro imprenditore pugliese. Ma sulla banca marchigiana hanno condotto accertamenti Bankitalia che ha inflitto oltre 4 milioni di sanzioni amministrative e la Consob che ha riscontrato carenze informative nel prospetto di aumento di capitale del 2012, cioè in pratica di avere nascosto agli azionisti che la situazione della banca era critica, con altre sanzioni per 420 mila euro ad ex vertici. Ciliegina sulla torta la richiesta da parte dell’istituto di danni per 282,5 milioni alla ex società di revisione Price Waterhouse Coopers (per 185,5 milioni) e a 31 ex amministratori ed ex manager. Primo spiraglio di luce, l’ok del Fondo Interbancario ad un intervento di salvataggio, con il via libera di Bankitalia. Ma per portare a termine l’operazione è stato necessario l’intervento del Governo con la creazione, come per gli altri tre istituti, di una bad bank.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *