Il 24 febbraio, Giuseppina Giommo, simpaticamente chiamata “Sisa”, compie 101 anni essendo nata in quel giorno del lontano 1915. Vive tutt’ora nella casa nativa di via D’Annunzio 22, quasi all’inizio della via che conduce a Civitanova Alta, e i suoi ricordi si riallacciano più che altro alla vicina chiesa di San Marone ancor prima che in quella pieve l’8 settembre 1951 arrivarono i Salesiani e dove trovò la morte, durante un bombardamento aereo, il vecchio curato don Nazzareno Franceschetti. Da premettere che non siamo riusciti a risalire al significato di quel nomignolo “Sisa” con cui a San Marone la chiamano e la ricordano, né perché è rimasta per sempre “single”, anche se i pochi che l’hanno conosciuta da giovane, ovviamente pochi per motivi anagrafici, dicono che era una bella ragazza. Uno di questi è Claudio Ripa, un validissimo ottuagenario, che ha legato il suo nome alla vita dei Salesiani di San Marone tanto che nel 1952, quasi ventenne, com’è riportato nello splendido libro di ricordi “Lungo il fiume”, di don Giancarlo Manieri, è stato eletto primo presidente del “Consiglio Direttivo Salesiano”. Claudio Ripa viveva con la famiglia proprio a fianco della casa dei Giommo, per cui ha conosciuto sin da piccolo Giuseppina che spesso lo prendeva in braccio.
Della sua vita “Sisa” ha naturalmente tanti ricordi, come quello di aver frequentato il primo anno delle magistrali allo Stella Maris “non potendo proseguire gli studi perché – lo ha fatto capire sfregando pollice e indice – in casa non c’erano tanti soldi” e di aver fatto parte del coro che è sempre esistito a San Marone. Si ricorda infatti, che all’arrivo dei Salesiani fu don Luigi Colucci, suonatore di fisarmonica, a creare il primo coro parrocchiale, poi negli anni successivi è stato il giovare don Alvaro, anche lui spesso con la fisarmonica a portata di mano e la chitarra a tracolla a proseguire. Giuseppina Giommo fece parte di quelle corali e la sua voce è rimasta con lo stesso timbro limpido e armonioso della giovinezza. In definitiva “una vita – ricorda – fra chiesa, monache e casa”.
Attualmente la sua esistenza è molto serena, anche se la memoria si fa sempre più debole, tanto che qualche nome da ricordare lo scrive nel palmo della mano
Della parrocchia di San Marone la visitano settimanalmente don Giuseppe e Grazia, ministro straordinario, e alcuni del vicinato. A portarle gli auguri, naturalmente Claudio Ripa, che la conosce da un’ottantina d’anni, e Matteo Balboni, il giovane e bravo maestro dell’attuale coro di San Marone, che le ha portato in omaggio un vaso di rose gialle, commosso nel conoscere una delle prime coriste della parrocchia. “Sisa” ci ha accolti in cucina: nella vetrina della credenza una foto di Papa Francesco e appeso al lampadario un angelo di carta colorato, due immagini di vita spirituale che le allietano sicuramente il cuore.