Tutti noi siamo continuamente sollecitati, in questo periodo di bombardamento mediatico, e purtroppo non solo, a esprimere opinioni, pensieri, a fare valutazioni, insomma a dire la nostra. Siamo consapevoli di esporci al rischio strafalcione ma altrettanto consapevoli di non avere per questo conseguenze irrimediabili, se non quelle di una sana risata, la stessa che ho sentito accompagnare il #cosechesidicono di questa settimana: “L’ha detta proprio grossa!”. È un’espressione che si associa solitamente a qualcuno che tende a gonfiare le proprie attitudini, mentendo con sfrontatezza. Ma riguarda anche il linguaggio non sempre corretto, o delle cadute di stile, o delle prese di posizione non proprio ortodosse e condivisibili.
I personaggi pubblici sono sotto la lente di ingrandimento e la stampa, i social aspettano con ansia ogni loro scivolone. C’è persino chi ne ha fatto un vanto, di una modalità comportamentale e verbale fuori dalle etichette, come ad esempio Silvio Berlusconi che può sfoggiare una miriade di espressioni fuori luogo, che si è giocato, ribaltandole a suo favore, per accattivarsi la simpatia dell’elettorato. E non ha ancora esaurito la sua ispirazione considerando che proprio recentemente si è paragonato a “Batman”. Una figura similare fuori dall’Italia è Donald Trump che sta infarcendo la sua corsa alla Casa Bianca non solo di affermazioni provocatorie che scatenano continue contestazioni ma anche di illazioni che potrebbero far scoppiare una guerra mondiale come: “L’effetto serra è una balla inventata dalla Cina. A New York si gela, noi abbiamo bisogno del riscaldamento globale”.
Per tornare in Italia e rimanere nell’ambito politico non si può non citare lo scivolone, con caduta nel tunnel, di Maria Stella Gelmini sulla galleria che collegherebbe il Cern di Ginevra al laboratorio del Gran Sasso con tanto di comunicato stampa ufficiale.
Per quanto riguarda la grammatica ci si rende conto che l’italiano è una lingua ostica anche per quelli che occupano i posti apicali se dobbiamo leggere gli “auguri di pascuetta” del senatore Razzi o il “chiesimo” di Gasparri che scarica la responsabilità sul fatidico STAFF.
Se con l’italiano l’impresa è ardua lo è ancor più con l’inglese, ma il nostro Presidente del Consiglio lo destreggia con agilità e sceglie di promuovere il Bel Paese raccontando la bellezza del “Devid” di “Maichelangelo”. C’è da pensare che si sia ispirato all’informalità di Palazzo Chigi inaugurata nel 2013 con un tweet sibillino: “#Parlamento ecco i #trombati eccellenti”.
Insomma si parla e molto si sparla. La speranza è che si faccia un po’ più di attenzione, non solo per le conseguenze politiche, ricordiamo che anche nella nostra città uno sparlare in libertà è costato le dimissioni di una Assessora, ma soprattutto per restituire il giusto peso alle parole e poi alla ragione, che si sa si fonde più con il pensiero e quindi con il silenzio.