È stata inaugurata nella suggestiva sede della galleria Centofiorini della Città Alta, una mostra dall’accattivante titolo “Civitas Nova tra Cartine, Duchi e Racchette” che altro non è un affettuoso ricordo alla “pallacorda” un antico gioco che affonda le radici a secoli fa. Dalla palla che veniva lanciata dal un campo all’altro, diviso da una corda, con la mano, da qui ilm nome di pallacorda, si è poi passati al bracciale e quindi alla racchetta, per cui può esserle riconosciuta l’aspetto di primogenitrice del tennis praticato in tutto il mondo. Ma perché Civitanova Alta? Il nesso logico è stato evidenziato dal prof. Alvise Nanni, storico della città e presidente del Centro Studi Civitanovesi, che in una cartina del 1613, di Papirio e Simone Bartoli, è disegnato non solo minuziosamente l’agglomerato urbano della Città Alta, ma anche quanto si scorge in quella che conosciamo come via Annibal Caro, nella quella due persone con la racchetta giocano con una palla, la pallacorda di quei tempi.
Sta di fatto che quel particolare della preziosa cartina è stato portato alla conoscenza del noto storiografo e collezionista di tennis, Salvatore Sodano, e grazie alla collaborazione della galleria Centofiorini, in primo luogo, e di altri, è stata allestita una rassegna che pone in evidenza, con immagini, oggetti e descrizioni, un appassionante excursus sul tennis in generale, il tutto reso gradevole da schermi televisivi e vetrinette contenenti in bella visione racchette e palle da tennis di vario tipo. Gli oggetti più antichi della rassegna, sono forse “un guanto e una palla del 1900”, il modo in cui la pallacorda si giocava quando le palline venivano realizzate con pelle di capre e riempite di vello degli ovini.
Presentazione ricca di interventi. Giorgio Luzi ha portato il saluto della galleria Centofiorini, che come si sa, si trova in un lato del palazzo ducale dei Duchi Cesarini, struttura ben visibile nella cartina del 1613, e accanto alla quale si trova ancora, seppure occultata, una palestra di quell’epoca. Luzi si è detto ben lieto della messa a disposizione della sede a un avvenimento culturale di così grande rilievo, “sede aperta – ha puntualizzato – a tutte manifestazioni consimili”.
Emozionante il saluto portato dal conte Carlo Sabatucci, vicino ai suoi straordinari 94 anni, dal momento che è nato nell’agosto 1922, grande sportivo, in primo luogo di tennis, tanto che è stato presidente del Comitato Regionale della FIT dal 1958 al 1962. Da lui la raccomandazione che lo sport deve essere proposto ai giovani “a livello di competizione – ha detto – per aumentare in loro l’impegno”. Ha altresì rivolto un sentito grazie al prof. Manni per l’omaggio reso al tennis.
Il presidente della FIT delle Marche, Emiliano Guzzo, ha evidenziato l’importanza della manifestazione che si tiene in una regione che ha il merito di aver ospitato in campo tennistico la Coppa Davis e che quanto prima sarà riproposta. Parole di compiacimento di Stefano Bianconi del locale beach tennis e della prof.ssa Anna Vecchiarelli, presidente dell’Archeoclub, che ha messo in risalto l’efficacia dell’abbinamento fra antico e moderno, e la straordinaria bellezza dell’allestimento.
Da parte del prof. Alvise Manni la sottolineatura delle ricerche che lo hanno portato a rinvenire a Roma la cartina del 1613, realizzata molti anni prima nell’antica Città Alta, e il ringraziamento a quanti hanno collaborato nell’allestire un avvenimento che rappresenta un unicum a livello regionale e forse nazionale, mentre lo storiografo Salvatore Sodano, ha messo in evidenza l’impegno posto nell’allestimento, un percorso che è andato avanti da un paio di anni, e la soddisfazione di quanto la rassegna propone, dal momento che mette in evidenza ricordi e oggetti di oltre duecento anni fa: un omaggio alla pallacorda decantata da tanti poeti. La mostra va avanti fino al gioono 24 aprile, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 20,30. (Vittorio De Seriis)