Con le manette a Simone Renzi di Civitanova, salgono a cinque gli arresti nell’ambito dell’operazione che ha inferto un duro colpo all’attività dei “pusher dei Vip locali”. Renzi, che nella banda era quello che forniva il frullatore per realizzare le dosi di cocaina da mettere in commercio, è stato sorpreso dagli uomini del commissariato con indosso una dose di cocaina. Durante la perquisizione nell’appartamento, dove gli agenti guidati dal vice questore aggiunto Luca Morelli si erano recati per notificare il sequestro del frullatore, sono stati rinvenuti altri 10 grammi di cocaina e 2500 euro proventi di spaccio. L’arresto di Renzi si aggiunge a quelli di Eduardo Politelli, Raffaele e Pasquale Costanzo e Roberta Da Cruz (conosciuta anche con il nome di Suzane).
L’indagine che è stata portata avanti per un mese a mezzo, ha permesso dunque agli Agenti di venire a capo dell’organizzazione che riforniva metà città. Veri e propri professionisti dello spaccio, con frequenti cambiamenti di utenze telefoniche e nomi in codice per definire la cocaina in modo da non destare sospetti. Il lavoro degli inquirenti sembra però essere tutt’ altro che concluso. L’inchiesta, infatti, si allarga a macchia d’olio, nel tentativo di individuare non solo i canali dello spaccio, ma anche le identità degli assuntori, oltre 400 tra imprenditori, avvocati, professionisti. La vicenda ha reso evidente come a Civitanova il consumo di cocaina sia ormai un fenomeno diffuso. Fino a questo momento insomma -come ha avuto modo di affermare il dirigente Luca Morelli- il sentore che la droga in certi ambienti circolasse c’era però non vi erano prove evidenti di un radicamento così forte. Tra l’altro c’è da registrare che rispetto al passato, quando il consumo di droga era sporadico o “nelle grandi occasioni” l’uso di droga in particolar modo la cocaina è andato via via modificandosi rientrando nella quotidianità