È stato un Martedì dell’Arte particolare e ricco di suspense quello presentato dal prof. Hevio Hermas Ercoli dal titolo “1973, La grande Bouffe”, la Grade Abbuffata, film del 1973 diretto da Marco Ferreri con Philippe Noiret, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi e Michel Piccoli, presentato in concorso al 26º Festival di Cannes. Ampi riferimenti e immagini dell’anno dei decennali con il numero 3, difficili da mettere insieme data la molteplicità degli argomenti riferentesi a “persone per bene – ha commentato Ercoli – divenute stragiste” e tanta cattiveria è appunto emersa nei vari video proiettati, riferentesi a Mastroianni, Tognazzi e altri. Un saggio come “le persone per bene – ha riferito il prof. Ercoli – diventano stragiste”, ma tanta cattiveria ha anche un limite.
Per quanto riguarda “l’abbuffata” quattro uomini, stanchi della vita noiosa e inappagante che conducono, decidono di suicidarsi chiudendosi in una casa nei dintorni di Parigi per mangiare fino alla morte. Sono Ugo, un ristoratore, Michel, un produttore televisivo, Marcello, un pilota civile, Philippe, un magistrato che vive ancora con la sua balia d’infanzia. I quattro si recano alla villa, di proprietà di Philippe, dove cominciano la loro abbuffata e finiscono con la morte.
A parte la crudezza della maggioranza delle immagini, c’è stato anche qualche passaggio di simpatia come quello che si riferisce al 1963 (data sempre con il numero 3 finale) quando Silvana Mangano canta il “bajon”, Gino Paoli che nel 1963 canta “sapore di sale, sapore di mare…) e così avanti negli anni. Episodi difficili da sintetizzare, ma anche simpaticamente da ricordare, com’è avvenuto fra i tanti presenti nel gremito Ciccarelli (v.d.s.)
Nella foto, la presidente dell’associazione Arte, Anna Donati, e il prof. Ercoli.