“ALLA LEOPOLDA HO VISTO LA SINISTRA CONSERVATRICE”

rossiPresidente Rossi che ne pensa della Leopolda post-ideologica del sindaco Renzi?
«Chi ha detto che non c’era ideologia? La sinistra conservatrice, le pensioni che tolgono risorse ai giovani, più dinamismo economico, più mercato per avere più giustizia sociale: questo è il Blair del ’99».

E perciò lei la stronca
«La Caritas ha detto che i poveri in Italia sono 8.3 milioni, con un aumento del 7% rispetto al 2010 e soprattutto tra i giovani. Ecco il risultato del liberismo. Il Collegio pontificio della giustizia e della pace sostiene che è responsabilità di quel liberismo senza regole e controlli se le diseguaglianze sociali sono cresciute. Alla Leopolda si è riproposto quello che è all’origine della crisi, in un mondo profondamente cambiato. Sul banco degli imputati non può finire la sinistra ma i cedimenti che ha avuto verso quel liberismo

Non negherà che alla Leopolda c’era del fermento.
«Facebook, Twitter, 5 minuti per parlare di Europa, il WikiPd, il frigo sul palco, la libreria finta. Per carità, va tutto bene, ho visto molto impegno. Però c’era un’estetica del potere iniziata in forme diverse con il Panseca di Craxi e proseguita con Berlusconi. Il potere ha bisogno di sobrietà e semplicità».

Però oltre 500mila utenti hanno seguito la diretta streaming.
«In questo Matteo è bravissimo, sa interpretare il bisogno di partecipazione a cui il Pd non ha saputo dare risposte. Ma in politica non può bastare un post, non si può sostituire un partito: servono organizzazione e approfondimento».

Eppure ne sono uscite 100 idee che dovrebbero diventare un programma.
«Ma si elude il nodo fondamentale di questo momento. Il Paese affonda: lo spread è al 4,59, gli interessi sui Btp al 6,20, non siano così lontani dal default. Lì c’era un clima inconsapevole del dramma. I conti col berlusconismo vanno fatti fino in fondo e oggi può vincere chi riesce a indicare il modo più giusto per aggredire il debito pubblico ricreando prospettive di sviluppo e chiedendo sacrifici equamente distribuiti. Bisogna bonificare gli sprechi, introdurre una patrimoniale e tasse progressive se vogliamo tutelare i più deboli. E in questo contesto si può anche parlare di pensioni. Populismo riformismo sono inconciliabili, equi si vuol piacere a troppi».

Cosa l’ha convinta di meno del Big Bang?
«L’amnistia condizionata per i politici accusati di corruzione. Somiglia a un colpo di spugna per salvare i corrotti».

Ma qualcosa che l’ha convinta ci sarà pure?
«Si è parlato molto di precariato. Anche se non ho visto proposte adeguate».

Presidente, il Pd non ha niente da rimproverarsi?
«Il Pd deve avere una posizione più critica verso lo sviluppo che si è avuto in questi anni».

E non sarebbe utile una nuova classe dirigente?
«Sì, purché venga fuori dal dibattito politico: Renzi sta perdendo un’occasione».

Farà così per accattivarsi elettori. Secondo lei dove pesca?
«Tra i moderati di centrodestra. Invece bisogna saper parlare anche a sinistra e fare proposte per uscire dalla crisi che siano chiare a tutto il Paese».

Lei è favorevole alle primarie?
«Vanno fatte quanto prima, anche per i parlamentari. Devono essere aperte, magari in due turni. Ma il Pd deve avere il diritto di indicare un “suo” candidato. E chi lo sfida deve sapere che rischia di indebolire quella candidatura. Renzi abbia il coraggio di decidere se candidarsi o no».

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