L’associazione “No al Cavalcavia”, nel rispondere alle preoccupazioni del Consigliere Borroni (cogliamo l’occasione per salutarlo:senza di lui non avevamo molte occasioni di poter spiegare avvenimenti e fatti della città) ci tiene a precisare di non essere preoccupata per
un’eventuale assegnazione di un pò di terra da coltivare ai Rom.
Se ciò contribuisse a migliorare le loro vite ed il loro inserimento sociale;d’altra parte confidiamo nella competenza dell’attuale amministrazione che sa perfettamente che nessun tipo di insediamento può avvenire a meno di un certo numero di metri dalla linea ferroviaria. Torniamo a sottolineare che siamo nati come associazione (per chi come il Consigliere Borroni non l’avesse ancora capito) per tutelare la salute e l’interesse di tutta la città,quando abbiamo fatto le nostre battaglie contro il viadotto. Non siamo mai stati un gruppo di “proprietari privilegiati” che difendeva i propri meschini interessi. Unico appunto che ci sentiamo di muovere a Palazzo Sforza è quello che, essendo residenti di questa zona, conoscendone bene dinamiche e problematiche, ci potremmo rendere utili se venissimo consultati quando si interagisce con questo quartiere, a proposito:Quando si rifanno le elezioni per i comitati di quartiere? Ci preme saperlo.
Pierpaolo Borroni, consigliere comunale da “Il Resto del Carlino” del 30 novembre:
Strano che i residenti del “no cavalcavia” non spendano una parola sulla proposta. Sono al corrente del progetto? Si tratta di una proposta partecipata, come ama chiosare la sinistra, oppure la si intende calare dall’alto?”