CAMBIAMENTO CLIMATICO, INQUINAMENTO E AGEISMO: LE SFIDE PER LA SALUTE DEGLI ANZIANI

Si conclude oggi (sabato 19 ottobre) ad Ancona il convegno della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) delle Marche-Umbria che ha trattato l’impatto del cambiamento climatico, dell’inquinamento e dell’ageismo sulla salute degli anziani. Responsabile scientifico dell’evento il Prof. Antonio Cherubini Direttore U.O.C. Geriatria, Accettazione Geriatrica e Centro di Ricerca per l’invecchiamento, IRCCS INRCA di Ancona.
Una due giorni intensa che ha visto illustri relatori affrontare diverse tematiche: dalle malattie cardiovascolari in età avanzata (moderatorii dott. Roberto Antonicelli e Francesco Spannella) all’obesità nell’anziano (moderatori i dott. Antonio Cherubini, Oliviero Gorrieri e Paolo Orlandoni . Altro argomento quello dell’update sui progetti di ricerca in ambito gerontologico e geriatrico (moderatori i dott. Tiziana Casoli e Antonio Cherubini). La prima giornata si è poi conclusa con una tavola rotonda dal titolo: la long term care in Italia: attualità e prospettive” (moderatori i dott. Antonio Cherubini e Mario Vichi).
La disfagia come sindrome geriatrica (moderatori i dott. Emma Espinosa e Stefano Volpato) è stato il tema che ha aperto la seconda giornata che ha visto inoltre un interessante focus sulle problematiche cliniche in geriatria (moderatori: i dott. Pietro Infriccioli e Guido Sampaolo).
L’Italia – è stato sottolineato nel corso del convegno – è tra i paesi più colpiti dalle alte temperature, con un forte aumento di decessi tra gli over 80, specialmente durante l’ondata di calore del 2022, che ha causato oltre 18.000 morti. Il cambiamento climatico non solo incrementa i rischi legati al calore, ma anche la possibilità di diffusione di malattie infettive tropicali come Dengue e Chikungunya.
Anche l’inquinamento atmosferico è strettamente legato alla salute degli anziani. Nel 2019, si stima che l’inquinamento da PM2.5 e ozono abbia causato 30.000 morti in Italia, colpendo maggiormente la popolazione anziana. Nonostante le politiche di riduzione dell’inquinamento, l’invecchiamento della popolazione aumenta la vulnerabilità agli effetti negativi.
L’ageismo, definito dall’OMS come stereotipi, pregiudizi e discriminazione basati sull’età, colpisce il 25-30% della popolazione, aggravando problemi di salute come malattie cardiovascolari e depressione. In ambito sanitario, si è evidenziata una discriminazione durante la pandemia COVID, con esclusione degli anziani da cure intensive. Inoltre, la ricerca clinica spesso non considera adeguatamente questa fascia d’età, rendendo meno chiara l’efficacia dei trattamenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *