Stanno meglio i coniugi Emili, rimasti vittime dell’esplosione di una bombola di gas nella loro abitazione. Una palazzina di due piani all’angolo tra via Vespucci e la statale adriatica a Civitanova. Palazzina che è stata praticamente rasa al suolo, completamente distrutta nella deflagrazione che venerdì mattina ha lasciato sotto le macerie l’ex campione di pugilato Sergio Emili e sua moglie Gina Sarachini. 64 anni lui, 63 lei, la coppia si è salvata grazie ad un’intercapedine che si è creata tra i calcinacci. L’uomo è rimasto sempre cosciente ed è stato lui ad avvisare i vigili del fuoco tramite il cellulare. Prima è stata trasportata all’ospedale la moglie, poi, dopo un’ora circa, l’eliambulanza ha trasportato al nosocomio di Ancona, Torrette, anche lui. Sulla dinamica che ha causato il violento scoppio e il conseguente crollo della casa è stata aperta un’inchiesta. Sergio Emili presenta ustioni di secondo e terzo grado al viso e alle mani, mentre la moglie è stata sottoposta a un intervento chirurgico al femore e le è stato riscontrato un trauma al torace. Belinda Emili, la figlia della coppia, consigliere comunale e presidente della commissione cultura nel comune di Civitanova Marche, contattata al telefono ieri non è riuscita a trattenere le lacrime, preoccupata per i genitori, ma contenta per la vicinanza ai suoi degli amici. Tra questi ci sono quelli della palestra di Civitanova, dove Sergio Emili è socio, Nuova Cluana Boxe. Luigi Dari, il presidente della società sportiva civitanovese non vede l’ora di riavere il socio in palestra e contattato al telefono incita Sergio a farsi forza e dimostrare la sua tempra atletica. “Sono stato ieri a trovare Sergio e Gina, la moglie, in ospedale ad Ancona – racconta Luigi Dari -. Lui è in reparto dermatologia e poche stanze lo dividono dalla moglie. Ha il viso tumefatto e ha le mani fasciate. Una caviglia fuori posto. E’ stato molto contento e mi ha detto: non pensavo di avere tutti questi amici. Allora io l’ho incoraggiato e gli ho detto: comportati d’atleta. Noi non li abbandoneremo mai gli Emili, tutta la palestra compresa. In qualità di presidente dell’associazione sportiva dovrò provvedere per i primi interventi, anche attraverso la Federazione vedremo di trovare qualcosa. Un aiuto ci sarà. Noi abbiamo questa palestra che è sempre esistita. Lui è stato un grande campione negli anni ‘70. Certo da come l’ho visto io non è per ora a tornare a casa perché sta conciato un po’ malino. Anche le terapie, gli interventi non è che può farli a casa. Io sono un massaggiatore sportivo e certe cose le capisco. Quella non è una cosa da poco. Per carità, è fuori pericolo però ha scottature di terzo grado, ciò significa che hanno attaccato anche le fasce muscolari.”