PESARO, 10 AGO – Ciro in Babilonia come Cabiria di Giovanni Pastrone, il megafilm muto che nel 1914 segno’ la strada del cinema verso l’epico, la lunga durata (oltre tre ore) e il peplum. Questa sera gli spettatori della serata inaugurale del Rossini Opera Festival al Teatro Rossini di Pesaro vedranno cantanti e magniloquenti scenografie in bianco e nero, con trucco accentuato e gestualità esagerata. Secondo il regista Davide Livermore, il lavoro rossiniano, ennesima riscoperta musicologica del festival e appartenente al periodo giovanile del compositore, “E’ una specie di kolossal del primo Ottecento, coì come quella di Pastrone è un kolossal del primo Novecento”. E tutti e due “si rifanno ad un altrove immaginario ed esotico, un luogo del sogno”. La produzione, realizzata in collaborazione con il Caramoor International Music Festival e il Museo Nazionale del Cinema di Torino, E’ tutta una citazione cinematografica con spezzoni di film d’epoca, tra cui l’intero episodio babilonese di Intolerance di David W. Griffith (scene e progetto luci di Nicola Bovey, videodeign D-Wok, costumi di Gianluca Falaschi). Will Crutchfield dirige Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna. Nel cast Ewa Podles, Jessica Pratt, Michael Spyres.