CIVITANOVA RECORD, IN TESTA AL CONSUMO DI SUOLO: UN QUARTO DEL TERRITORIO GIÀ COPERTO

Alla fine del 2023, Civitanova si conferma al primo posto nella provincia di Macerata per consumo di suolo, con il 23,23% del territorio coperto da infrastrutture e costruzioni. Questo dato evidenzia un consumo di quasi un quarto della superficie comunale, distanziando nettamente gli altri centri della provincia. Seguono Porto Recanati con il 18,18% e Montecosaro con il 13,56%. Macerata, capoluogo provinciale, si colloca solo al quarto posto con il 12,39%, appena più della metà di Civitanova.

La mappa elaborata dall’Arpa Marche, basata sul rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), mostra come il consumo di suolo sia più marcato nei comuni costieri e di bassa collina, dove si concentra la popolazione e si sviluppano le infrastrutture. Nella zona montana, invece, il consumo è molto limitato.

Il fenomeno è legato a diversi fattori. La fuga dalle aree terremotate del 2016 ha spinto molti verso la costa, dove si sono stabiliti definitivamente. Inoltre, i prezzi più bassi delle abitazioni e la maggiore accessibilità infrastrutturale hanno contribuito all’urbanizzazione. Centri commerciali e altre attività si sono moltiplicati, sottraendo ulteriore suolo alla funzione agricola o naturale, per non dire delle speculazioni e degli enormi interessi che stanno dietro le scelte urbanistiche.

Tra il 2006 e il 2023, in provincia di Macerata sono stati consumati 1.140 ettari di suolo, con una media di 67 ettari l’anno. Nelle Marche, il consumo complessivo ha raggiunto i 65.144 ettari, pari al 6,98% della superficie regionale. Questo fenomeno ha implicazioni ambientali significative, tra cui la perdita di capacità del terreno di assorbire l’acqua, con costi stimati oltre 400 milioni di euro all’anno per l’Italia.

Una risposta

  1. Amedeo Regini ha detto:

    È noto ai politici amministratori comunali compresi che il PRG di Civitanova Marche é nato sovradimensionato tanto che sono inattuate almeno 20 lottizzazioni medio piccole. Nel contempo l’andamento demografico della città da qualche anno è sostanzialmente fermo.Nel contempo da un paio d’anni è operante la legge regionale che consente con diverse modalità applicative tecniche aumenti di cubature sulle abitazioni esistenti.Se ne deduce che non c’è necessità di consumo di suolo a meno che non diventi rendita e speculazione.Quello che era possibile sarebbe stato bene anche se complesso rivedere e ridimensionare aree edificabili. Una situazione incancrenita che nessuno della classe politica ha messo in discussione.

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