CIVITANOVESE: CABRINI, POCA CHIAREZZA NEI CONTI DELLA SOCIETÀ

image110“Non voglio essere complice: Prevenire è meglio che curare”. In questo modo inizia il comunicato stampa emesso nel primo pomeriggio di oggi da Fabrizio Cabrini, l’ex direttore generale della Civitanovese, non più in forza nella società ma che ha avuto un ruolo importante nella sua nascita dopo l’uscita di scena di Antonelli. “Sin dall’inizio avevamo chiesto ed ottenuto – aggiunge Cabrini che non parla in prima persone, ma evidentemente si riferisce a quegli altri che hanno finanziato la Civitanovese -, ma solo a parole, la gestione della società qui a Civitanova. Quando il campionato è iniziato, invece, Di Stefano ha cambiato le carte in tavola. Da qui sono arrivati i primi problemi. Subito ho cominciato a chiedere i conti, ma non mi sono stati mai concessi se non tramite fogli volanti. Quando mi sono reso conto che il Presidente non stava assolvendo ai suoi compiti, ho cominciato a chiedere più chiarezza. E la risposta qual è stata? Che io volevo gestire la società con i suoi soldi. Ricordo al nuovo Thoir (il noto imprenditore indonesiano nuovo presidente dell’Inter ndr), però che è lui che vuole gestire la società con i soldi della città, come i 500 abbonamenti, incassi dei botteghini, quote d’iscrizione del settore giovanile, contributo del comune e sponsorizzazioni portate da tutti quelli che hanno iniziato questa avventura, mettendoci la faccia, me compreso. E’ vero, il nostro errore – continua Cabrini – è stato quello di avergli creduto e di non aver preteso subito quanto da lui stesso promesso. Guarda caso, però, dopo tutto questo marasma i conti non sono stati portati qui a Civitanova ed è stata conferita la delega ad un civitanovese. Ricordo che Di Stefano, amministratore unico, detiene il 1005 delle quote. E’ l’unico, quindi, ad avere il potere di firma: ogni decisione a partire dai contratti stipulati dallo staff tecnico, fino all’ultimo dei giocatori, dipendono solo ed esclusivamente da lui”.
“All’inizio del campionato fino alla partita contro il Termoli, quindi, per due mesi – scrive ancora Cabrini -, eravamo primi in classifica e si elogiava di chi avesse preso e portato. Poi però, alle prime sconfitte, Pazzi, ad esempio, da lui voluto fortemente, era diventato una pippa. E ha cominciato a criticare tutti. Ora bisogna capire se c’era un progetto dietro: arrivare a dicembre e poi smantellare la squadra senza pagare gli stipendi, oppure aveva in mente qualcos’altro che io non so”.
Cabrini conclude il comunicato, del quale abbiamo riportato le parti salienti, sostenendo : quindi, non ho abbandonato la nave come qualcuno mormora, ma sto cercando di far aprire gli occhi alla città e a chi crede n questo progetto. Sarebbe ora di finirla: la Civitanovese ai civitanovesi”. Un auspicio, quest’ultimo, che trova tutti d’accordo.

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