COMUNE/CIVITA’S NON DANNO GLI ATTI: CONDANNATI DAL TAR

“Il Comune e la Civita.s violano il principio di trasparenza. Quello che i consiglieri di opposizione verificano quando chiedono l’accesso agli atti amministrativi è stato ora sancito dal Tar che con sentenza del 6 dicembre ha accolto il ricorso del Cuore Adriatico a cui la società, che per conto del Comune accerta e riscuote i tributi, aveva negato l’accesso (ex artt. 22 e ss. della L. n. 241/1990) ai documenti sulla posizione Imu di Conceria Tirrena, per gli immobili detenuti in locazione finanziaria nel centro commerciale Cuore Adriatico. A scrivere sono i consiglieri Francesco Micucci , Mirella Paglialunga, Letizia Murri , Roberto Mancini, Piero Gismondi, Lidia Iezzi,Yuri Rosati.  “La ragione – spiegano- stava nella verifica degli atti impositivi Imu ricevuti anche per le unità immobiliari utilizzate da Conceria Tirrena, al fine di verificare la fondatezza delle richieste di pagamento. La Civita.S non risponde, Cuore Adriatico ricorre al Tar e vince. I giudici decidono che “la documentazione oggetto dell’istanza di accesso inevasa rientra nell’ampia nozione di ‘documento amministrativo’, che la ricorrente è senza dubbio titolare di un interesse diretto” e sanciscono che “l’amministrazione non solo è obbligata a rendere disponibili gli atti non esclusi dall’accesso richiesti dal contribuente, ma non è titolare di alcun margine di discrezionalità in ordine alla determinazione di quali tra detti atti esibire”. Quindi “contrariamente da quanto ritenuto dall’amministrazione resistente, l’accesso alla documentazione richiesta dalla ricorrente (inteso sia come visione che come estrazione di copia) non possa essere negato a causa della necessità di preservare le esigenze di riservatezza dei terzi”. Civita.S dovrà aprire i suoi archivi. Da questa vicenda emerge la resistenza degli uffici comunali a consentire il diritto di trasparenza, un comportamento grave, esercitato con l’arroganza del potere che quando si trova contro un ‘colosso’ come il Cuore Adriatico soccombe. Ma quando vengono lesi diritti di cittadini e consiglieri? Non tutti hanno la forza – anche economica – di pagare avvocati e ricorrere al Tar. Ma questa sentenza è importante perché svela il ‘vizietto’ di negare atti, allungare i tempi, accampare scuse da parte di chi – negli uffici comunali e in quelli delle aziende partecipate come la Civita.s, l’Atac e l’Azienda Teatri – si mostra allergico alla trasparenza e dimentica di lavorare al servizio della città e non certo del sindaco Ciarapica e dei partiti che lo sostengono.”

 

Una risposta

  1. Ines Valle ha detto:

    Mah! Come fanno a fare verte figuracce?Non capiscocpme possono fare a nascondere la verità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *