CONSUMO SUOLO: IL WWF CRITICA LE SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVITANOVESE

Il Delegato Regionale delle Marche del WWF Italia Avv. Tommaso Rossi giudica sbagliate e pericolose tutte quelle scelte delle Amministrazioni locali che vanno ad impattare sulla matrice suolo, comportando un maggior consumo di una risorsa preziosa quanto scarsa. “Le alluvioni di questi giorni testimoniano l’importanza regolatoria del suolo, che deve riuscire ad assorbire tanto le precipitazioni più intense e improvvise quanto mitigare il caldo estremo estivo. Siamo accanto alla protesta contro l’Amministrazione civitanovese, che in maniera miope continua ad approvare progetti che hanno come minimo comune denominatore un utilizzo antropico sempre più intenso e ingiustificato del suolo, in nome di una presunta espansione cui non fa da contraltare il benessere della comunità locale”.
Gli fa eco il Geologo Andrea Dignani, componente del Comitato Scientifico del WWF Marche, che spiega come per copertura del suolo si intende il modo in cui questo viene coperto artificialmente. L’impermeabilizzazione del suolo ne è l’esempio più evidente ma ci sono altre forme di copertura artificiale che vanno dalla perdita totale della risorsa attraverso attività di escavazione alle limitazioni della funzionalità attraverso contaminazioni e compattazioni dovute ad esempio alla presenza di insediamenti industriali.
Il consumo di suolo è il modo in cui questo viene impiegato dall’uomo e rappresenta un problema, soprattutto per le aree urbane. È dato dalla crescita di aree coperte da edifici abitati e fabbricati di altra natura ma anche da infrastrutture e linee di collegamento

Secondo Ispra, il consumo del suolo continua a trasformare il territorio a velocità elevate. Nel 2021, 69,1 kmq sono stati coperti artificialmente. Si parla in media di circa 19 ettari al giorno. Questo valore è il più alto degli ultimi dieci anni.

La tendenza è in costante crescita anche considerando il dato pro capite. Tra il 2017 e il 2021 il suolo consumato pro-capite è passato da 351,37 mq per abitante a 362,7. Un aumento pari al 3,22%.

I dati pubblicati dall’ARPAM alla pagina “Indicatori Ambientali – Consumo di suolodel proprio sito, rilasciati in formato aperto e liberamente accessibili, forniscono un quadro leggermente migliore rispetto al dato nazionale, dal quale si discostano con continuità nel corso di tutto l’ultimo quinquennio di circa 0,2 punti percentuali.

Al 31/12/2022 sono, nell’intero territorio marchigiano, poco più di 64.940 gli ettari di suolo sottratti all’ambiente (circa 649 km2) per consumo, crescita urbana e trasformazioni del paesaggio, corrispondenti al 6,96% della superficie complessiva della regione, con un aumento rispetto all’anno precedente di 218 ettari.

Tra le province è Ancona a presentare la percentuale più alta rispetto all’estensione complessiva (9,04%), seguita da Fermo (7,87%), Pesaro Urbino (6,72%) e Ascoli Piceno (6,43%), mentre è Macerata la più virtuosa con il 5,67% di superficie di suolo consumato, pur registrando nell’ultimo anno il maggior incremento nella regione (65,16 ha).

Tra i comuni, i cui dati sono riportati in dettaglio sulla pagina del nuovo indicatore, con possibilità di ordinamento e ricerca per singolo territorio, quelli che occupano le posizioni più virtuose sono tutti in provincia di Macerata, dove Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Bolognola e Sefro, oltre ad avere le percentuali più basse di suolo consumato totale, non hanno sottratto al territorio nemmeno un ettaro nel 2022. Distribuiti, invece, in tutte le cinque province, con prevalenza nelle aree costiere,  i 26 comuni per i quali la percentuale va da circa il doppio (14,82%) fino a oltre il quintuplo della media regionale, con il massimo del 37,68% di suolo consumato nel comune di San Benedetto del Tronto.

Sottolinea Dignani come “in questo quadro Civitanova  Marche occupa una posizione medio alta con il 23.2 % di suolo urbanizzato: aggiungere altre aree edificate porterebbe il Comune ad occupare la posizione alta della classifica regionale. Nel contesto di cambiamento climatico occorre agire in contro tendenza aumentando le aree verdi e permeabili per creare città che possano mitigare i colpi di calore e, come pochi giorni fa abbiamo visto, riuscire a resistere alle forti precipitazioni. Dovere quindi di ogni amministrazione attuare politiche di adattamento climatico per investire risorse per un futuro sostenibile”.

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