CONTINUA IL VALZER DEI CAMBI DI PARTITO NELLA MAGGIORANZA

Ancora un saltimbanco: non finiscono mai i cambi di partito o di gruppo tra i consiglieri della maggioranza di destra.
Questa volta è Paola Fontana, cognata del sindaco Ciarapica ed eletta nella lista civica Civitanova Unica, a passare a Forza Italia. Proprio la Fontana che, in passato, contestò alla Gironacci la simpatia per la Lega, rivendicando la rappresentanza di una lista civica fuori dai partiti, oggi aderisce a un partito. Tuttavia, non ufficializza il cambio di gruppo: come farà a rimanere nel gruppo dei civici? Tutto è possibile, ma che fulgido esempio di coerenza! Una posizione difficile da giustificare e ancora più difficile da credere.

Con questo passaggio, la lista civica si svuota ulteriormente: rimane solo Campetelli a non avere tessere di partito. Forza Italia, invece, consolida la propria presenza “ad uso” del sindaco, che sulla carta è vice-segretario regionale del partito. Oltre alla Fontana, infatti, si è iscritto anche l’avvocato Boschi, legale del Comune e collaboratore di Troiani.

I cambi di casacca in Consiglio Comunale, del resto, sono stati numerosi: Crocetti, anch’egli eletto nella lista civica Civitanova Unica, è passato a Fratelli d’Italia. Turchi, invece, dopo il “doppio salto mortale” da Civitanova Unica a Vince Civitanova e infine al gruppo misto, si è unito agli ex consiglieri della Lega, approdati anch’essi nel misto, denominato “intergruppo”.

Insomma, sembra che ognuno si muova secondo convenienza, ignorando gli impegni presi con gli elettori e le promesse fatte durante la campagna elettorale.

Ricordiamo le loro parole: “Siamo civici, non c’entriamo nulla con i partiti. Portiamo un progetto nuovo, fuori dai partiti”. Promesse che si sono rivelate vuote, dato che molti degli eletti si sono poi collocati nel partito più utile ai loro interessi personali.

Tra i tanti cambi di casacca di questa legislatura, oltre a Fontana, Crocetti e Turchi, va ricordato anche Capozucca. Candidato con Vince Civitanova, aveva firmato un patto di non aderire a nessun altro gruppo, ma ha disatteso quell’impegno (l’onore e una firma, in politica, sembrano oggi valere ben poco), passando a Fratelli d’Italia.

È evidente che questi spostamenti rispondano a tornaconti personali, spesso privi di motivazioni politiche concrete. Le generiche affermazioni fatte per giustificare questi cambi non rappresentano veri ragionamenti politici, ma mere scuse. Questo comportamento mina la fiducia degli elettori e rappresenta uno degli aspetti più deleteri di questa maggioranza: una politica volta agli interessi particolari, mai al bene comune.

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