E’ scattato in ritardo l’ “alleggerimento” del prezzo della benzina nelle Marche, dove dalla mezzanotte del primo aprile non è più applicata l’accisa regionale di 5,58 centesimi, adottata dalla Regione per far fronte ai danni dell’alluvione del 2011, prima applicazione in Italia della “tassa sulle disgrazie” che aveva fatto schizzare i prezzi del carburante oltre i due euro. Dopo la dichiarazione di illegittimità incostituzionale dell’addizionale, la Regione si è affrettata a eliminarla, però – segnala l’associazione dei consumatori Adoc – “chi nella notte o ancora in mattinata si è messo al volante e ha voluto badare al prezzo, non avrà potuto fare a meno di notare che il costo del carburante non si era mosso di un millesimo di euro”. “Solo diverse ore dopo l’entrata in vigore, qualcuno, ma solo un piccolo numero – incalza l’Adoc – si è accorto della svista e ha riaggiustato il listino. Un pesce d’aprile non gradito agli automobilisti” conclude la nota dell’associazione.