DALLA NOSTRA CITTÀ UN OMAGGIO A KHALED AL-ASAAD E ALLA SIRIA ANTICA

Come si sa, il direttore del sito archeologico di Palmira, città Siriana patrimonio dell’Unesco, Khaled al-Asaad, nell’agosto 2015 è stato atrocemente ucciso dai jihadisti dello stato islamico: aveva 82 anni e per oltre cinquant’anni era stato un attivissimo custode del patrimonio archeologico della Siria in generale e di Palmira in particolare. Lo sdegno in tutto il mondo, e non solo fra gli studiosi di archeologia, fu enorme e per fortuna nella tragica circostanza, ove Khaled fu decapitato e appeso a un palo della luce, suo figlio Waleed, che aveva proseguito l’attività del padre. si salvò, sebbene rimanesse gravemente ferito: non si sa dove si sia rifugiato.
Non sorprende perciò il fatto che Khaled al-Asaad sia al centro di conferenze che si stanno tenendo un po’ ovunque e il Centro Studi Civitanovesi e l’Archeoclub della nostra città, hanno ritenuto opportuno organizzare un incontro per rendere un doveroso ricordo allo studioso siriano e un ulteriore omaggio ai tesori della Siria. Un riuscitissimo meeting che si è tenuto nella sala consiliare della residenza municipale e a presiederlo è stata invitata la prof.ssa Chistiane Delplace, docente di archeologia alla Sorbona, già presente lo scorso anno nella nostra città, che ammira molto e alla quale è vicina per l’amicizia che la lega a una famiglia del luogo.
Dopo i saluti iniziali del prof. Alvise Manni, presidente del Centro Studi Civitanovesi, e della prof.ssa Anna Maria Vecchiarelli, presidente della locale Archeoclub, la studiosa francese è stata un’impeccabile relatrice riguardo agli aspetti antichi di quella regione del tormentato oriente, passando in rassegna i resti, tutti di grandiosa bellezza, che esistono nelle varie città siriane e di Palmira, originariamente città di nomadi “nella quale ogni tribù – da detto la docente parigina – eresse testimonianze dei propri idoli”. La Delplace, elegante anche nel suo parlare in italiano, ha dedicato la seconda parte della relazione agli aspetti delle tombe rinvenute, il tutto illustrato con piantine e immagini efficacissime. Impossibile fare una sintesi degli argomenti trattati, nei quali si è potuto cogliere il fascino di una realtà che ha avuto i suoi momenti di splendore nei prime tre secoli d.C. Accenniamo alla città di Bosra, nella Siria sudoccidentale, con il suo grande teatro romano costruito in basalto, l’imponente tempo a Zeus di Canawat, la suggestiva chiesa di San Simeone a Qalaat Semân e tanto altro ancora.
Nel concludere, un doveroso accenno alla riflessione fatta alla conclusione dell’incontro da Alvise Manni, quella cioè di dedicare la via, un luogo della città a Khaled al-Asaad: uno studioso di archeologia amato in tutto il mondo, morto per i valori irrinunciabili dell’arte ai quali non ha voluto rinunciare.
Nella foto, da sinistra: Christiane Delplace, Gaia Pignocchi, archeologa di Ancona, Alvise Manni e Anna Maria Vecchiarelli.

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