“Minimizzare senza avere dati scientifici certi e pubblici che la mortalità e le patologie legate all’inquinamento delle Falde Idriche e dei suoli all’interno del sito di interesse nazionale del basso Chienti che nel territorio di Civitanova Marche non solo è il più vasto ma vi sono circa la metà delle aziende responsabili dell’inquinamento delle falde idriche, è distorcere la realtà.” Così l’associazione ambientalista Citt@verde replica alle affermazioni dell’assessore Nicoletti sostenendo ” Nicoletti afferma che i nostri problemi di inquinamento e delle patologie sono quelli di una normale città della costa . Ci dica l’assessore da quale pubblicazione scientifica, da quale statistica trae questi dati da dove si deduce che tutto va bene?
Vogliamo ricordare all’assessore Nicoletti che da anni, da quando è stato decisa la perimetrazione del sito del Basso Bacino del fiume Chienti, il Ministero dell’Ambiente chiede agli enti interessati – Asur,Provincie,Comuni e Regione- di elaborare una “Indagine Epidemiologica” perché venga verificato sul territorio quale effetti hanno avuto gli inquinanti cancerogeni e mutageni sversati nelle nostre falde idriche.
E’ scandaloso che una indagine così importante per conoscere il nostro stato di salute e il rischio a cui siamo esposti non sia mai stata iniziata.
E’ bene ricordare che solo dal 1992 a seguito del recepimento di una direttiva dell’U.E. in Italia gli inquinanti della famiglia degli “organoalogenati” (tricloroetano, percloroetilene,ecc) nell’acqua vengono cercati e stabilita la soglia massima di potabilità.
L’inquinamento delle falde idriche però è anche antecedente a quella data per cui vi è stata per anni una grave esposizione della popolazione agli agenti inquinanti tossici e nocivi.
E’ pur vero che da allora grazie ai potabilizzatori e all’acqua miscelata del Tennacola la nostra rete idrica distribuisce acqua potabile. Potabilizzazione che pagano i cittadini attraverso la “bolletta” caricata anche di questi costi.
E’ triste constatare che a ricordarci che siamo esposti a gravi pericoli per la salute sia la misteriosa e inquietante lievitazione dei costi del Progetto di Bonifica delle Falde Idriche passato da 3,6 milioni di euro a circa 11 milioni di €.
E’ disarmante -conclude Citt@verde– ma utile che davanti a tanta insensibilità e ai reiterati interventi che tentano di minimizzare la vicenda fra le più gravi dell’Italia inquinata, il silenzio sia stato rotto dalle dichiarazioni di scienziati e dall’Istituto Superiore di Sanità che hanno trovato eco sulla grande stampa nazionale.”