di Emanuele Trementozzi
Il mondo del calcio piange la morte del leggendario commissario tecnico della Nazionale Italiana di Spagna ’82. All’età di 83 anni si è spento a Milano Enzo Bearzot, gravemente malato da alcuni anni e spentosi in mattinata nel capoluogo lombardo. Nato ad Aiello del Friuli il 26 settembre 1927, detiene tutt’ora il record di panchina azzurre con 104 presenze, avvicinato solamente dall’altro grandissimo Vittorio Pozzo con 97. La carriera da calciatore si è conclusa con 251 presenze tra Torino, Inter e Cesena militando tra la Serie A e la serie cadetta. La sua carriera di allenatore ebbe inizio al fianco del grande Nereo Rocco come suo assistente nel Torino del 1964, per poi assumere la carica di allenatore in prima nel 1968 al Prato in C1. Entrò ben presto nel giro della Federazione Italiana, prima come allenatore delle giovanili e poi come assistente di Valcareggi nella Nazionale Maggiore e vice di Fulvio Bernardini. Nel 1975 la promozione a Commissario Tecnico della Nazionale per intercessione di Gigi Peronace, fallendo però le qualificazioni agli Europei del ’76. Ma nel 1978 i primi frutti cominciarono ad arrivare, con i quarti posti raggiunti nei mondiali di Argentina e la medesima posizione negli Europei casalinghi di due anni dopo. Ma la grande ribalta arriva nei leggendari Campionati del Mondo di Spagna ’82. Un girone qualificatorio superato per il rotto della cuffia, fino ad arrivare all’incredibile cavalcata che portò al raggiungimento della finale. Il Brasile di Falcao, l’Argentina di Maradona e la Polonia di Boniek caddero sotto i colpi di una ritrovata Italia che l’11 luglio 1982 al mitico stadio Bernabeu contese la vittoria finale ai tedeschi della Germania Ovest. Risuona ancora nelle orecchie il grido finale di Nando Martellini: ” Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo “, a celebrare il 3 a 1 che laureò campioni gli Azzurri. Rossi, Tardelli, Altobelli regalarono le emozioni più forti a tutti gli italiani e portarono al trionfo questo grande mister che inventò un clamoroso ” Silenzio Stampa ” per proteggere la squadra dalle critiche e ricevette i complimenti del Presidente Pertini per aver regalato una grande gioia agli italiani. Preferisco ricordarlo con le parole di un altro grande scomparso, Gaetano Scirea: ” Ho «rubato» qualcosa a ciascuno dei tecnici che ho avuto. Da Parola la capacità di responsabilizzare i giovani, da Trapattoni la capacità di tenere unito lo spogliatoio, da Marchesi la serenità. E da Bearzot quella straordinaria umanità che è la base di ogni successo. ». Addio vecchio mister, campione del mondo nella vita e nello sport. Anzi: “: ” Campione del Mondo, Campione del Mondo, Campione del Mondo “