Giorgio Berdini fa sapere che la Provincia di Macera ha previsto nel bilancio la vendita dell’ex liceo scientifico di Civitanova per acquistare il Centro per l’Impiego di Tolentino e coprire una parte dei costi del nuovo liceo scientifico di Macerata. Il vice presidente della giunta provinciale Antonio Pettinari replica (sulla stampa locale) dicendo “dobbiamo pagare le spese volute dalla giunta Silenzi”. Di seguito pubblichiamo la risposta inviataci da Giulio Silenzi:
Si sta verificando quello che abbiamo sempre sostenuto e cioè che l’elezione di Capponi e del centro destra alla Provincia di Macerata, avrebbe inevitabilmente spostato gli interessi in Comuni diversi dalla costa e da Civitanova. Era certamente una facile profezia in quanto in questo anno di attività amministrativa, Civitanova Marche è stata letteralmente ignorata e l’ultima scelta in ordine di tempo, di vendere l’ex sede del Liceo, ne rappresenta l’esempio più eclatante. Abbiano invece il coraggio di dire che le sorti di Civitanova e gli investimenti sul territorio civitanovese a Capponi e Pettinari non stanno certamente a cuore. Al contrario l’amministrazione provinciale di centro sinistra aveva tolto, da anni, dalle dismissioni la sede della scuola in quanto in quello spazio che rappresentava e rappresenta l’unica ampia area non cementificata, si sarebbe dovuto realizzare un progetto europeo per un utilizzo legato ad una formazione alta unita alla creatività, al design, utile al distretto economico e ad occasioni di lavoro qualificato per i nostri giovani, oltre ad un luogo di incontro giovanile e formativo a disposizione dei nostri talenti aperti ad esperienze europee. Un progetto ambizioso che avrebbe reso all’avanguardia, nel settore formativo e del lavoro, una città come Civitanova; allo stesso tempo spazi verdi e attrezzati e strutture disponibili al territorio, come una sorta di campus, avrebbero permesso anche alle tante associazioni civitanovesi, prive di sede, di poter svolgere in quel luogo la propria vita associativa. Tutto questo viene spazzato via per fare posto all’ennesima cementificazione e all’ennesimo centro commerciale portando così a compimento il definitivo strangolamento della città per destinare, tra l’altro, le risorse ricavate altrove e non a Civitanova. Non pensavamo che si sarebbe arrivati a tanto. Ciò dimostra che oggi Civitanova non conta. Soltanto pochi mesi fa nel programma di mandato si prevedeva l’uso dell’ex Liceo e a poco tempo di distanza si decide invece per la vendita. I consiglieri di maggioranza civitanovesi (Marinelli, Brini e Marcucci), o sono d’accordo con le scelte di Capponi e le motivazioni al momento ci sfuggono, o non incidono sulle scelte nell’interesse della città.. Non reggono le motivazioni per cui si è giunti alla proposta di vendere il Liceo. Infatti per quanto riguarda il centro per l’impiego di Tolentino, al fatto che la Regione non sia ancora riuscita a vendere l’ex Hotel Marche, si può supplire con la contrazione di un mutuo di 3 milioni e 200 mila euro al quale la Provincia è perfettamente in grado di far fronte. Tutto questo è inaccettabile ed è giusto che i cittadini di Civitanova ne prendano coscienza, soprattutto coloro i quali nelle passate elezioni hanno dato fiducia al centro destra”.