L’Hotel House di Porto Recanati è stato oggi scandagliato in ogni dove.Dalle 5 sino a mezzogiorno i Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata hanno condotto una maxi operazione con 70 militari e 26 mezzi, supportati da un elicottero, AW 109 Nexus, in dotazione al 5° elinucleo CC di Falconara e da due unità cinofile, Tiki e Lobo, dei carabinieri di Pesaro.
Le operazioni, dirette sul campo dal Comando Compagnia di Civitanova Marche, hanno avuto fra gli obiettivi non solo i 500 appartamenti che risiedono nei 17 piani del grattacielo multietnico, ma anche i terreni incolti che lo circondano e i casolari abbandonati. Sono quelli i luoghi dove molti spacciatori incontrano i tossicodipendenti che non vogliono essere ripresi dalle telecamere di sicurezza del condominio, dove si nascondono dosi di stupefacenti, dove si annidano clandestini e dove si sospettava fossero “seppellite” armi.
La maxi operazione, infatti, si inquadra nei serrati controlli che i carabinieri stanno svolgendo, senza sosta, a porto recanati dopo l’omicidio del giovane tunisino LOFFTY Draif (il 12 u.s.) e dopo gli episodi di violenza (nella notte del 25 ottobre e del 7 novembre) che avevano preceduto il grave fatto di sangue. Per l’omicidio i Carabinieri di Civitanova e del Reparto Operativo di Macerata avevano sottoposto a fermo di indiziato, solo 24 ore dopo quella notte del 14 novembre, 3 tunisini, un italiano ed un ucraina. Tre giorni fa, a Mantova, i carabinieri maceratesi avevano tratto in arresto il sesto componente del gruppo che aveva agito la sera del 12 novembre, la cui fuga e latitanza era stata favorita da due fiancheggiatori.
L’efferato episodio era accaduto nel corso di una faida che, alcuni magrebini, avevano innescato negli ultimi mesi e che aveva condotto ad una pericolosa spirale di violenza con episodi rissosi e litigiosi che spesso si concludevano con lesioni da armi da taglio o con ferimenti da armi da sparo. E le perquisizioni condotte questa mattina hanno voluto segnare un punto cruciale: trovare le armi che avevano contraddistinto gli episodi di violenza.
Negli scorsi giorni, subito dopo la cattura dei 5 autori dell’omicidio, erano stati rovistati con due ruspe ed un metal detector i terreni di Chiarino (Recanati) dove il giovane tunisino era stato ridotto in fin di vita con bottigliate, coltellate, calci e pugni.
Oggi i carabinieri del nucleo operativo di civitanova hanno scandagliato con metal detector, pala e piccone migliaia di metri quadrati di terreno circostante l’house e, a due passi da un casolare vicino l’house, veniva ritrovata una pistola, scacciacani modificata, priva matricola con un colpo ancora in canna (foto 1), completa di caricatore. Era “seppellita” ad una cinquantina di centimetri sotto terra, custodita in un sacchetto di cellophane, ed è in buono stato di conservazione e d’uso. Poco lontano un coltello a serramanico.
Si avvieranno gli accertamenti balistici e non si esclude abbia potuto sparare negli episodi che avevano preceduto l’omicidio.
Durante le perquisizioni condotte all’House, un magrebino si è disfatto, gettandolo nel wc, di un quantitativo di stupefacente di tipo eroina. Gli accertamenti stabilivano che aveva spacciato molte dosi, in tarda serata, a tossicodipendenti che uno per uno venivano identificati. Il Labrador Tiki (foto HH1) scopriva il nascondiglio dello stupefacente, un contenitore in plastica delle sorprese degli ovetti, e in casa venivano rinvenuti i soldi provento di spaccio e tre telefoni cellulari di provenienza furtiva. Condotto peraltro all’Ufficio stranieri, poiché clandestino, dovrà rispondere di spaccio di stupefacenti e ricettazione.
Altri due stranieri, clandestini, sono stati condotti all’ufficio immigrazione per l’espulsione. Un marocchino, inoltre, veniva fermato mentre scorazzava con un audi A3 stamattina alle 5 e si dirigeva verso l’house. Quando ha visto l’imponente dispositivo dell’Arma sotto il condominio, ha eseguito un pericoloso testacoda, tentando di seminare l’autoradio del radiomobile di civitanova che, dopo poche centinaia di metri di inseguimento, lo bloccava. Era ubriaco, gli veniva ritirata la patente e contestate infrazioni che comportano la decurtazione di 20 punti.
Alle numerose abitazioni dell’House, si sono sommate quelle controllate nei popolosi condomini “River Village” (foto 2) e “Paradiso Azzurro”. E tali controlli hanno permesso di trarre in arresto Fernandez Duran Fernanda, dominicana di 50 anni, coinvolta in un grave episodio di violenza in danno di un’anziana di 77 anni il 16 agosto 2008 a Merate (Lecco). La donna, all’epoca dei fatti, svolgeva le mansioni di badante e deve scontare 3 anni e sei mesi di reclusione per rapina, lesioni personali e simulazione di reato. Domiciliava in un appartamento del condominio Paradiso Azzurro di Porto Recanati e, nei controlli odierni, è stata tratta in arresto su ordine di carcerazione della magistratura lecchese e tradotta alla casa circondariale di Camerino (MC).
I militari dell’Arma con lo sforzo operativo di questi giorni e con il fruttuoso servizio odierno, stanno agendo per due fini: Ripristinare la legalità e mantenere un ambiente più vivibile a Porto recanati. Sono state identificate 487 persone, per lo più stranieri, controllate 28 autovetture, sottoposte a fotosegnalamento 9 stranieri, nel gabinetto fotografico del nucleo operativo della caserma civitanovese.
Un pressing dell’Arma che sta restituendo molta fiducia fra i residenti che, anche stamattina, hanno accolto i controlli con favore, risparmiandosi ogni forma di ostilità.