“‘Uno sciopero per dire un no forte e convinto al piano industriale dei vertici di Banca Marche. Un progetto che penalizza e non rilancia l’istituto, vende pezzi pregiati della struttura, depotenzia nel complesso la Banca e ne mette a serio rischio l’autonomia”. Questo il messaggio delle organizzazioni sindacali Dircredito, Fiba Cisl e Fisac Cgil all’indomani della proclamazione dello sciopero del 30 agosto.
Le tre sigle invitano i lavoratori ”a partecipare compatti all’azione di protesta nei confronti dei vertici dell’azienda che mirano solamente a tagliare i costi del personale, senza incidere sulle cause del disavanzo della banca”. Nel dettaglio di un piano industriale ”inaccettabile, che giudica non strategici asset come Carilo, 48 filiali, il Ced e altro ancora” – concludono i sindacati – c’è anche un taglio di 700-800 posti di lavoro tra vendita di asset e Fondo di solidarietà”.