Fabi Group, realtà di livello internazionale nei settori calzature e accessori d’alta gamma (fatturato 2009: 36 milioni; Ebitda: 4 milioni), impone il suo “total look” in Cina, con una serie di accordi per l’apertura di circa 340 punti vendita in cui commercializzare le sue linee di gioielli, abbigliamento e scarpe.
Un primo accordo di retail siglato con un importante gruppo operante a Beijing prevede l’apertura di 110 negozi a insegna Fabi Jewels in 10 anni, con un volume d’affari minimo garantito di 45 milioni di euro. «Le stime, però, sono in crescita», puntualizza Alessia Fabi, ad Fabi SpA e portavoce del Gruppo.
L’accordo ha già determinato l’apertura di due negozi: Joy City, lo scorso maggio, a Beijing, e King Glory Plaza a Shenzen, in luglio. Altri due saranno inaugurati a novembre presso i lussuosi centri commerciali di Beijing “Yintai-Center” e “Seasons Place”. «Nel primo quinquennio i negozi aperti saranno 50. La produzione avviene in loco (date le limitazioni imposte dal Governo cinese all’importazione di metalli preziosi) ma, così come lo stile, viene supervisionata da Fabi». Sempre in Cina l’azienda sta formalizzando un accordo retail per 76 punti vendita di calzature e 150 di abbigliamento. «Un’operazione di questo tipo porterà di qui al 2015 un aggregato stimabile in 120 milioni di euro. Perciò le nostre precedenti previsioni di chiusura 2010, pari a circa 45 milioni, e 2011, 52 milioni, dovranno essere riviste al rialzo. Non nascondiamo che, dopo l’avvio di questo progetto in Cina, ci attendiamo in tempi brevi uno sviluppo verticale, con un turnover da 50 milioni nell’anno in corso».Questa stessa strada verrà percorsa presto anche in Russia, dove l’azienda ha già in dirittura d’arrivo trattative con un importante distributore locale, pronto a dedicarsi al retail Fabi Jewels. Secondo le previsioni, il primo negozio sarà aperto entro giugno 2011. Per quanto riguarda calzature e accessori, il Gruppo ha firmato un contratto in Ucraina per 5 negozi a insegna Fabi in 2 anni: 2 a Kiev, 2 a Odessa, 1 a Donetzk. Il primo è stato inaugurato a luglio presso il Globus Trade Centre di Kiev. Per rimanere in Est Europa, lo scorso gennaio è stato aperto un negozio monomarca ad Ashgabat in Turkhmenistan, mentre a inizio 2011 altri 4 verranno inaugurati a Baku (Azerbaigian), Praga, Istambul e Budapest.
Come sta riuscendo, il Gruppo, a condurre una così incisiva azione all’estero? Risponde Alessia Fabi: «Abbiamo studiato a fondo preventivamente le realtà dei Paesi emergenti, attendendo preparati gli accordi migliori e i contenuti di maggiore qualità. Nel frattempo abbiamo cercato di organizzare adeguatamente la nostra struttura. Ciò ci ha dato modo di riuscire a cavalcare le opportunità nel momento in cui si sono presentate, La nostra strategia prevede inoltre, una volta consolidato l’accordo, il coinvolgimento dei diversi partner locali, che aiutiamo nelle operazioni di apertura dei negozi e che supportiamo investendo con loro nella comunicazione».
La comunicazione è un elemento chiave nella strategia del Gruppo. Nel 2010, per contrastare gli effetti della crisi generale, Fabi ha raddoppiato gli investimenti nel settore, portandoli agli attuali 4 milioni di euro, 1,5 dei quali andati in campagne pubblicitarie per la linea di scarpe Barracuda. Gli investimenti 2011 ammonteranno a 5 milioni di euro, 3 dei quali dedicati all’apertura di negozi a gestione diretta: previsti punti vendita a Roma e a Palermo, che si andranno ad aggiungere ai 6 già presenti in territorio italiano e ai 2 di Montecarlo e Parigi per quanto riguarda l’estero, oltre che alle 32 boutique aperte in partnership con imprese locali. Nell’ultimo anno i nuovi assunti sono stati 30.