INTROITI RELATIVI ALLE INSEGNE PUBBLICITARIE, MICUCCI TORNA ALL’ATTACCO

micucci1da Francesco Micucci, capogruppo del Pd riceviamo e pubblichiamo:
“I sottoscrittori, Francesco Micucci, Sergio Cognigni e Giorgio Palombini, Consiglieri Comunali del P.D.,avevano già depositato in comune il 18.11 una richiesta di annullamento della delibera 492 al fine di “ripristinare la regolarità dei versamenti di canoni e diritti, in mertito a frecce direzionali o preinsegne, nei confronti del Comune di Civitanova Marche”, chiaramente inficiata da irregolarità. L’amministrazione come suo solito però non ha tenuto nel dovuto conto le osservazioni del PD, preferendo tirare dritta. Solo la minaccia del ricorso al giudice da parte di una ditta pubblicitaria ha bloccato una operazione poco chiara che rischiava di mettere in ulteriore crisi gli introiti delle insegne pubblicitarie di Civitanova Marche.
Le critiche maggiori riguardano in particolare l’ammissione a gara di quelle ditte che non sono in regola con i pagamenti dei canoni pregressi. Questo principio è sancito chiaramente dal regolamento comunale, che viene disatteso dalla delibera di giunta (che si è addirittura presa la briga di modificare una sua precedente delibera nella quale questo passaggio non era previsto) che predispone il bando di gara: chi non ha pagato i vecchi canoni ed è quindi insolvente nei confronti del Comune, non viene penalizzato in alcun modo. Per cui, come solito, il comune è “cornuto e mazziato”; non solo non incassa, ma rischia pure di ritrovarsi la stessa ditta per i prossimi 6 anni. Ditemi voi se questa è buona amministrazione….
Anzi, quella stessa ditta che oggi non paga, viene in qualche modo anche favorita dal bando di gara, che prevede una sorta di “risarcimento” dalla ditta subentrante di circa € 90.000,00 per le insegne materialmente già presenti sul territorio. Cifra che chiaramente la ditta che oggi ha in gestione la segnaletica non dovrà sborsare. Ora, ben venga che l’amministrazione cerchi il modo di introitare la maggior cifra possibile dall’appalto, ma credo che vada comunque salvaguardato il principio di “equità” tra le ditte in gara. Tenendo anche conto che le insegne sul territorio, dopo anni di utilizzo, andrebbero comunque rimosse e sostituite per usura.
Insomma, la sensazione è che non si sia utilizzato a pieno il bando di gara per girare finalmente pagina su una gestione della pubblicità ampiamente deficitaria, ma si sia piuttosto preferito agevolare un mantenimento dello status quo. Ad ulteriore dimostrazione che le responsabilità di questa amministrazione sulle grosse carenze, anche in termini di incassi, del settore pubbilicitario sono forti e vanno aggravandosi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *