LA FRIVOLEZZA DI CIARAPICA NELL’ESTATE VIOLENTA DI CIVITANOVA

Mentre Ciarapica agita lo spauracchio degli zingari, due adolescenti denunciano di essere state violentate a Civitanova, dopo serate trascorse nei locali della movida. Due episodi in poco più di un mese, ma il sindaco non muove un sopracciglio. Non si scompone, né l’uomo né il politico. Non si scompone nessuno nel centro destra che sulla sicurezza ha costruito la sua fortuna con slogan acchiappa voti. Adesso tutti zitti. Si scuotono solo all’apparire dei rom, tanto che il Comune fa chiudere le docce e le fontanelle pubbliche del lungomare sud perché alcuni di loro si sono fermati davanti alla concessione del Surf Club. Intanto due casi di stupro sono sul tavolo degli inquirenti, vittime ragazzine minorenni. Ma, Ciarapica non ha nulla da dire, banalizza, non riesce ad analizzare se non dirsi rammaricato e nonostante tutto dice che la città è sicura, occupato com’è a trascorrere le serate estive allo Sferisterio o da Cala Maretto insieme ad ammiratori, ammiratrici o ad altri colleghi sindaci, nel bel mondo della movida. Fuori dal suo mondo ci sono lo spaccio e il consumo di droga che in città sono da tempo a livelli da massimo allarme e sono del tutto ignorati, risse e aggressioni, furti, residenti molestati dalla movida violenta, notti annaffiate da alcool e cocaina e due adolescenti abusate. Da stranieri. Una annotazione scevra da riferimenti razziali, che vuole registrare un dato oggettivo per arrivare a una domanda: cosa avrebbero detto Ciarapica, i Fratelli d’Italia, la Lega, Vince Civitanova se a governare fosse stato un altro sindaco?. “Siamo stanchi di avere paura, la sicurezza è un diritto” urlavano issando cartelli alla fiaccolata organizzata una decina di anni fa in centro, mentre descrivevano Civitanova come Sodoma e Gomorra e promettendo ordine e disciplina. Oggi, davanti a questa estate violenta, tutti zitti. Come due anni fa, quando il lungomare sud fu teatro di un omicidio per questioni di spaccio. Zitti allora e zitti oggi, impegnati a parlar d’altro, a saltare da una festa all’altra, da uno spettacolo all’altro, sullo sfondo di spot sulla sicurezza sempre più sbiaditi e falsi. La realtà della cronaca ha travolto Ciarapica. Qualcuno lo svegli dal suo mondo incantato.
Editoriale della domenica di Giulio Silenzi

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