LA GIRONACCI NON DEMORDE E RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO

La Gironacci ricorre in appello al Consiglio di Stato contro il Comune, rappresentato dal sindaco pro tempore. In un lungo e articolato ricorso, redatto dall’avvocato Pietro Siciliano, difensore dell’ex assessore Gironacci, vengono evidenziati i punti sui quali si richiede l’annullamento del provvedimento con cui il sindaco ha ritirato la delega alla Gironacci. Si sostiene l’illegittimità del decreto impugnato per violazione o errata applicazione della legge, eccesso di potere per carenza e contraddittorietà della motivazione, eccesso di potere per travisamento dei presupposti e difetto di istruttoria, nonché per manifesta irragionevolezza, arbitrarietà e sviamento dell’interesse pubblico. Inoltre, si afferma l’assoluta genericità, infondatezza e doppiezza del contenuto della comunicazione da parte delle consigliere Fontana e Campitelli.

Come si ricorderà, il fatto è nato dal ritiro delle deleghe all’assessore Gironacci, poiché aveva manifestato simpatie nei confronti della Lega, atteggiamento non accettato dal sindaco, che le ha appunto ritirato le deleghe. Tuttavia, quel provvedimento è stato annullato dal TAR, dopo di che il sindaco ha emesso un nuovo provvedimento sulla base delle dichiarazioni di alcune parti politiche, tra cui le due consigliere della lista di cui la Gironacci faceva parte. In questo caso, il TAR ha dato ragione al Comune. La Gironacci ha presentato appello per ribadire le sue ragioni e l’illegittimità del provvedimento del sindaco, questa volta difeso dall’avvocato Andrea Calzolaio.

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