LO SCEMPIO URBANO DI VIA TRIESTE: UNA AMMINISTRAZIONE CHE IGNORA I RESIDENTI

E’ insostenibile la situazione che i residenti di via Trieste stanno vivendo a causa di recenti decisioni dell’amministrazione comunale. Un residente, Paolo Lorenzetti, ha denunciato quello che definisce uno “scempio”, puntando il dito contro le deroghe concesse dall’ufficio tecnico che, secondo lui, stanno penalizzando gravemente i cittadini e le attività commerciali della zona.

Uno dei principali motivi di disagio riguarda la gestione dei parcheggi. Già scarsi prima dei lavori, ora i posti auto sono ulteriormente ridotti di almeno dieci unità. Questo, in una zona dove sia residenti che commercianti dipendono fortemente dalla disponibilità di parcheggio, ha creato una situazione di grave disagio.

Lorenzetti non si ferma qui e passa in rassegna le deroghe concesse dall’attuale ufficio tecnico, che considera una vera e propria aggressione ai danni dei residenti: in tutte le città normali, sottolinea Lorenzetti, esistono limiti di orario per i lavori rumorosi. Tuttavia, l’ufficio tecnico ha concesso una deroga che permette di estendere l’orario del cantiere dalle 8:00 alle 20:00, autorizzando così un rumore costante per l’intera giornata. Un altro aspetto critico è l’impatto acustico. Mentre il limite abituale per le attività di cantiere è di 70 decibel, Lorenzetti denuncia che l’ufficio tecnico ha autorizzato il superamento di questo limite, senza neppure specificare una nuova soglia. Il risultato è una situazione paragonabile a una “discoteca a cielo aperto”, con rumori che possono raggiungere i 100 decibel dalla mattina alla sera. L’accusa finale di Lorenzetti è chiara: mentre l’amministrazione si impegna a ristrutturare gli edifici, lo fa a discapito della qualità della vita dei residenti. Un intervento che, anziché migliorare il benessere della comunità, sembra ignorarne le necessità e aumentare il disagio quotidiano.

Con amarezza e sarcasmo, Lorenzetti conclude elogiando l’amministrazione per il modo in cui sta “mettendo i cittadini al primo posto”, ma il tono è inequivocabilmente critico: il riferimento è alla totale mancanza di considerazione per il benessere dei residenti.

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