Ragazzi vestiti di bianco per ricordare la Shoah nel corso del Consiglio comunale dedicato alla Giornata della Memoria, che si è svolto questa mattina nell’aula magna dei Licei Da Vinci; bianco, simbolo dell’infanzia rubata ai bambini ebrei e a quelli di etnia rom e altre minoranze, e a memoria di tutte le vite spezzate dai nazisti nei campi di concentramento, Olocausto crimine di cui l’Europa si macchiò fino a quel 27 gennaio 1945, data che pose fine all’orrore dello sterminio durante il Secondo conflitto mondiale. Presenti in aula oltre a presidente Costamagna, il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, il vicesindaco Giulio Silenzi, assessori, consiglieri comunali e forze dell’Ordine.
Ad impreziosire la cerimonia con questo momento toccante sono stati i ragazzi della III D della scuola media Annibal Caro di Civitanova, coordinati dall’insegnante Maria Stefania Silenzi. I ragazzi dell’unica classe di ‘piccoli’, in mezzo agli alunni delle V del Liceo, hanno messo in scena, vestiti con una maglietta bianca, il dovere morale della memoria storica, del ricordo come imperativo categorico e obbligo morale di non ripetere l’orrore incancellabile di Auschwitz e Birkenau.
Un momento davvero emozionante culminato con l’intonazione della canzone Hallelujah di Jeff Buckley cantata dal bravissimo Samuele Lattanzi in un’arena di mani alzate e luci di cellulari, come accade nei concerti.
Il presidente del Consiglio comunale Ivo Costamagna ha aperto la seduta ringraziando i prersenti a partire da ragazzi e docenti, il preside Pierluigi Ansovini per l’ospitalità, il professor Angelo Ventrone dell’Università di Macerata, il capitano Enzo Marinelli, il vice questore aggiunto Ciro De Luca, la presidente Anpi Anita Pantanetti, il consigliere regionale Francesco Micucci.
“Il passato deve illuminare il presente – ha detto Costamagna – perché anche nel presente, nonostante il nostro mondo globalizzato, ci sono tantissimi episodi di discriminazione. Abbiamo non solo il dovere della non discriminazione, ma dell’integrazione di tutte le minoranze. La sfida che lanciamo, a nome delle istituzioni che rappresentiamo, è nel nome del “Mai più”.
Anche il direttore scolastico Ansovini ha sottolineato come al centro di queste celebrazioni ci sia la paola memoria. “Ricordare – ha detto – non significa rispolverare episodi ingialliti dal tempo, perché la memoria ci costituisce, noi siamo memoria. Il silenzio dei campi di sterminio è in realtà un grido assordante arrivato fino a noi. Il compito che ci lascia Auschwitz è quello di ricostruire l’umanità; quello che è accaduto non possiamo cambiarlo ma ricostruire è un dovere”. Il preside ha poi lanciato uno sguardo oltre la tragedia, e sottolineato il ruolo fondamentale dell’ebraismo sia nell’ambito culturale che in quello spirituale.
Il professore Ventrone, nella sua lezione, ha spiegato ai ragazzi il legame tra le scoperte scientifiche e i cambiamenti veloci della società nel secolo scorso, il ruolo della paura nel condizionare le menti dei singoli e della collettività.
Nella sala del Liceo è stata anche allestita la mostra con i manifesti realizzati dai liceali che hanno partecipato ad un progetto ministeriale sulla Giornata della Memoria.