DA Francesco Micucci, Capogruppo PD riceviamo e pubblichiamo:
“La difesa d’ufficio che il sindaco Mobili mette in campo rispetto all’immobilismo della sua giunta nella scelta della destinazione del Liceo Coreutico marchigiano risulta alquanto debole.
Un’amministrazione che avesse infatti reale intenzione di lottare per realizzare nel proprio territorio la sede di una scuola che avrebbe dato certamente maggior prestigio e sbocchi lavorativi al territorio civitanovese, avrebbe dovuto mettere in campo una decisione ed un cipiglio certamente diversi dai deboli passi fatti da Mobili & co.
Che la lotta sarebbe stata dura lo si sapeva fin dal principio, con una unica sede assegnata era chiaro che la concorrenza, anche politica, sarebbe stata agguerrita. Ma proprio per questo le armi dovevano essere più affilate. Ma l’amministrazione ha invece tenuto tutto sottosilenzio: non una iniziativa pubblica a sostegno, non un consiglio comunale o almeno un punto all’ordine del giorno sull’argomento; insomma non si è cercato in alcun modo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Chiaro poi che la Regione Marche si è mossa di conseguenza, se da una parte c’è un accordo politico bipartisan, dall’altra neanche il sindaco si muove per sollecitare una soluzione a favore della sua città. Se è vero come è vero che in politica le belle intenzioni si muovono sulle gambe degli amministratori, mi sembra evidente che a Civitanova la proposta del Liceo Coreutico nasceva zoppa.
Lo stesso Marinelli sottolinea la poca passione di sindaco e giunta nella proposta avanzata (o meglio NON avanzata). Anche se la posizione di Marinelli e Mobili sembra un po’ come quella dei “ladri di Loreto” che di giorno fanno questione e di notte si ritrovano insieme. Evidentemente il tema non era tra i principali in agenda nelle loro cene. Lo stesso Marinelli poi, da ex sindaco e capo dell’opposizione in regione, avrebbe avuto tutte le carte in regola per sollecitare una soluzione positiva per Civitanova. Evidentemente l’accordo bipartisan di Tolentino ha messo tranquillo anche lui”.