La Squadra Mobile di Macerata ha preso parte alle complesse attività di indagine, svolte su tutto il territorio nazionale e coordinate dal Servizio Centrale Operativo di Roma, nell’ambito dell’operazione, denominata Dragone, diretta a colpire la criminalità organizzata cinese. In particolare tale attività ha condotto complessivamente all’esecuzione di 50 provvedimenti di custodia cautelare nonché alla denuncia di centinaia di persone e perquisizioni di immobili. A livello nazionale, le indagini, svolte dagli investigatori nell’ambito del progetto “Dragone”, sono iniziate lo scorso marzo ed hanno portato alla luce un’organizzazione criminale ben strutturata dedita alle attività di sfruttamento della prostituzione, di immigrazione clandestina, reati contro il patrimonio e reati contro la persona. I poliziotti hanno scoperto un aumento di centri massaggi e di abitazioni private dove venivano obbligate giovani ragazze a prostituirsi. I contatti avvenivano tramite annunci sui quotidiani. E qui si è inserita l’attività degli investigatori della Questura di Macerata che hanno perquisito e sequestrato una casa del centro di Macerata, presa in affitto ad un albanese, residente ad Ascoli Piceno. Casa che l’albanese ha dato in uso ad una cinese, che la utilizzava per prostituirsi. Denunciato l’albanese residente ad Ascoli per sfruttamento e favoreggimento della prostituzione.