da Andrea Granata Segretario dell’Associazione Radicali Marche riceviamo e pubblichiamo:
“Riguardo la correttezza delle dichiarazioni di Costamagna sulla presunta parentoli civitanovese e sulle repliche che sono seguite vi sono, per chi lo vorrà, le sedi opportune, prima di allora è o dovrebbe essere la politica a svolgere il proprio ruolo che è altro rispetto a quello necessariamente più limitato che la magistratura può assumere.
Il punto della questione sollevata da Costamagna sta nell’opacità che caratterizza i rapporti tra cittadini ed istituzioni, opacità e discredito che rappresentano un costo occulto ed insostenibile che la partitocrazia scarica sull’intera collettività. Contrariamente a quanto sostenuto da uno personaggi citati da Costamagna la legge sulla trasparenza degli atti della pubblica amministrazione non fornisce un apprezzabile contributo di trasparenza trattandosi di un diritto di accesso agli atti subordinato ad un “interesse qualificato” del cittadino, tra l’altro sempre più restrittivamente inteso.Mettere in sicurezza le istituzioni dalle crescenti istanze demagogiche dell’antipolitica è una priorità che da anni ispira l’azione politica dei radicali, obiettivo perseguito attraverso l’anagrafe degli eletti e nominati ovvero mediante un’iniezione di trasparenza nella pubblica amministrazione con la quale realizzare l’enaudiano conoscere per deliberare.
Si tratta di una riforma a costo zero, che mira a rendere trasparente l’operato della classe dirigente pubblicizzando, mettendo on line, retribuzioni e interessi finanziari di consiglieri e assessori, del management di tutti gli enti, aziende, società, agenzie, consorzi e organismi controllati o partecipati dall’ente locale.
Insieme alla pubblicità dei dati relativi alla consistenza patrimoniale degli eletti ed i nominati, l’anagrafe degli eletti prevede che siano rese pubbliche informazioni relative al lavoro da essi svolto all’interno delle istituzioni. (presenze, proposte voti espressi, atti assunti).
L’adozione di questo strumento mediante delibera comunale anche a Civitanova Marche potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per ricostruire un rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini ed al contempo un formidabile presidio di legalità rispetto a presunte o reali condotte illecite o poco trasparenti.
Non resta che augurarsi che la principale conseguenza alle dichiarazioni di Costamagna sia l’adozione dell’anagrafe degli eletti e nominati anche a Civitanova, facciamo per questo appello a tutte forze presenti in consiglio comunale affinché la politica e per essa i partiti finalmente dimostri la capacità di riformarsi”.