Per la giornata internazionale della donna la Consulta dei servizi sociali, l’Assessorato ai servizi sociali e alle pari opportunità, l’Assessorato alla cultura, la Pinacoteca, i teatri di Civitanova si sono coalizzati per una giornata che pone al centro la donna con un programma intenso che è cominciato ieri mattina alle 10,30 nella sala consiliare e è proseguito per tutta la sera con la possibilità di visitare la Pinacoteca civica Moretti o andarsene al cinema con le proprie amiche usufruendo di uno sconto speciale.
Sono intervenuta all’incontro di ieri mattina nella sala consiliare dove, con la collaborazione dello Sportello Informadonna, è stato presentato in anteprima nazionale il libro-catalogo ‘PRIVATA’ sulla violenza di genere (edizioni comunication project). Sono andata con l’idea di un incontro normale in una giornata dove si parla di problematiche femminili e invece è stato tutt’altro.
Questo libro-catalogo nasce dal sogno di una giovane ragazza Federica Amichetti e da quello di Nikla Cingolani. ‘D’arte e d’amor mai privata’ il titolo nasce da questo sonetto contemporaneo che non è solo il titolo del catalogo ma anche della mostra itinerante che aprirà i battenti questa sera alla Mole Vanvitelliana di Ancona per poi spostarsi in molte città d’Italia. Quest’opera è arte, ma è anche un progetto sociale e culturale, che condivide storie e formazione di donne del nostro mondo e della nostra civiltà. E’ un’opera sociale perchè parte dal mondo delle relazioni, è artistica perchè utilizza l’arte contemporanea per comunicare, è anche didattica perchè prevede il coinvolgimento nelle scuole.
Naturalmente è la violenza di genere all’origine di questo progetto. In questi tempi di grande crisi, di incertezze, le donne pagano sulla propria pelle la frustrazione e l’incapacità di adattarsi di uomini sempre più incerti, fragili e violenti. Le uccisioni, le pressioni psicologiche quotidiane, il dolore inflitto come forma di prevaricazione e di sottomissione: è una scomoda verità che leggiamo quotidianamente sui giornali, che vediamo alla tv ma che sperimentiamo anche nel cuore della nostra città dove due donne sono state assassinate in un anno ed un’altra è stata gravemente ferita dall’ex fidanzato. L’orrore di tutto ciò è anche nella difficoltà di comprendere fino in fondo questo fenomeno e questa mostra e questo catalogo vogliono affrontarlo in una prospettiva meno consueta.
‘Privata’ nasce da un progetto condiviso che vuole svegliare le coscienze attraverso un impatto che danno le immagini e riportare al centro la donna che subisce violenza e che non è semplicemente donna ma un essere umano, spesso più debole fisicamente o economicamente o moralmente. Dopo che Nikla e Federica ci hanno llustrato il contenuto del catalogo e della mostra si è sviluppato un dibattito tra le donne presenti in sala ed è in questo momento che si è sviluppata una dinamica diversa da quella che si crea in incontri simili.
Non so per quale particolare alchimia, forse anche le meravigliose poesie lette da Jole Spernanzoni, hanno avuto il merito di creare un certo tipo di atmosfera, ma la discussione è andata molto al di là dell’analisi del fenomeno della violenza di genere. Le donne presenti hanno cominciato a parlare di loro, delle loro famiglie, dei loro problemi, dei problemi dei vicini di casa, tutto con un’empatia fortissima con una necessità di scambiarsi informazioni ed emozioni che nessuno si sarebbe aspettato. Fino ad arrivare ad un pathos molto forte, fino alle lacrime. Tutto questo mi ha emozionato tantissimo, mi ha fatto riflettere sulla necessità improrogabile che hanno le donne di parlare tra di loro, di scambiarsi esperienze, di essere ‘comunità’.
Direi che è stata una mattinata molto riuscita pur se organizzata con poco tempo e ringrazio veramente la Dott.ssa Franco, la Dott.ssa Giusepponi e tutte le altre che si sono messe a disposizione in poco tempo e con nessun mezzo. La mattinata non terminerà perchè abbiamo deciso di contattare Nikla e Federica per portare questo racconto e quest’opera nelle nostre scuole, per iniziare un percorso di educazione che cominci a cambiare la percezione del femminile e seppellisca per sempre la violenza contro di noi.