PROMESSE TRADITE: UN SALASSO NATALIZIO PER I CITTADINI E LE IMPRESE DI CIVITANOVA

Avevano promesso: “Con noi le tasse diminuiranno, noi sappiamo come fare”. Parole forti accompagnate da critiche verso gli avversari politici. Ma com’è andata davvero? Per i civitanovesi è arrivato un salasso natalizio.

Ogni anno la tassa sui rifiuti aumenta: quest’anno dell’8% e, nel 2025, è previsto un ulteriore incremento del 9%. Il Comune avrebbe potuto neutralizzare questo aumento, ma ha preferito utilizzarlo per ricavare quasi un milione di euro. In questa cifra rientrano spese come il costo di Civitas (oltre 600.000 euro) e una parte degli stipendi di diversi dipendenti comunali, in percentuali diverse, compreso anche il Comandante dei Vigili, tutti “impegnati nei rifiuti”. Così cittadini, commercianti e artigiani si trovano a pagare di più, mentre il Comune incassa risorse che avrebbe potuto evitare di richiedere.

Ancora più scandaloso è l’aumento dell’acqua. Negli ultimi anni la tariffa è già cresciuta del 40%, e nel 2025 si aggiungerà un ulteriore 9%. Questo aumento è stato deliberato dall’assemblea dei sindaci, dove il nostro sindaco ha furbescamente votato contro, sapendo che tutti gli altri avrebbero votato a favore. Ma a Civitanova si verifica un vero e proprio “latrocinio”: le tariffe dell’acqua sono maggiorate, portando il Comune a guadagnare tra i 700.000 e i 900.000 euro ogni anno, lucrando sull’acqua. Basterebbe pareggiare i conti delle risorse idriche, come previsto dalla legge, per evitare ulteriori aumenti, ma l’amministrazione non vuole rinunciare a queste entrate che servono anche per le spese allegre.

Nel frattempo, la tassa di soggiorno, introdotta negli anni scorsi, è stata riconfermata, senza spiegare come i fondi raccolti siano stati reinvestiti in progetti speciali per il turismo (così era stata giustificata in origine). Inoltre, tariffe e imposte comunali sono aumentate del 2-4% in base all’inflazione: oneri di urbanizzazione, costi di costruzione, richieste di atti al Comune, tutto è lievitato. Questi aumenti si sarebbero potuti evitare tagliando le spese inutili, ma l’amministrazione preferisce alimentare clientele e consensi elettorali, anziché ridurre i costi.

A peggiorare le cose, il bilancio comunale si basa su previsioni palesemente irrealistiche, come i 7 milioni previsti dagli oneri di urbanizzazione, una cifra che supera di gran lunga i circa 2 milioni incassati nel 2024, in un anno straordinario come quello del piano casa. Questo dato gonfiato serve solo a giustificare le spese e a mascherare la mancata realizzazione di molte opere promesse, che resteranno solo slogan pubblicitari. La fiscalità complessiva è aumentata di molti milioni: i civitanovesi pagano ogni anno di più, per svariati milioni di euro.

Di fronte a tutto questo, l’amministrazione tace o racconta mezze verità. La coerenza, l’etica politica, il mantenere le promesse sono ormai un miraggio. Ma chi paga il prezzo di queste scelte e di questi inganni elettorali? Tutti i cittadini: chi li ha votati, chi non li ha votati e i tanti che non sono andati a votare. Sta a loro riflettere, anche se questa riflessione rischia di restare solo una speranza. Ma è Natale, e sperare è d’obbligo.

Di Giulio Silenzi

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