Le buste relative all’appalto per la concessione delle insegne pubblicitarie nella zona industriale avrebbero dovuto essere aperte ieri, ma l’invio di una lettera di diffida da parte di uno studio legale torinese ha fatto bloccare il tutto e rinviare a data da destinarsi. Lo studio legale infatti, che difende gli interessi di una società interessata al bando e che riferisce di non aver ottenuto le medesime garanzie di partecipazioni spettanti per diritto a tutte le ditte interessate, ha contestato le modalità di ammissione allo stesso ritenendole non paritarie e lesive. Il Sindaco Mobili ha dichiarato quindi di aver sospeso l’apertura delle buste e si è riservato di procedere in sede giudiziale qualora la lettera inviata così a ridosso dell’assegnazione del bando potesse rappresentare una turbativa d’asta, punita appunto per legge. Ma la situazione non appare così chiara e limpida. Il consigliere Micucci ha puntato il dito contro la maggioranza, rea di aver ammesso al bando ditte che vantano debiti nei confronti dell’Amministrazione e il regolamento comunale in tal caso parla chiaro. Non possono essere ammesse all’asta aziende che nelle passate gestioni risultano insolventi nei riguardi del Comune. ” La concessione infatti ha durata di sei anni “, spiega Micucci, ” e si corre il rischio di avere a che fare con la stessa azienda che già di suo non ha provveduto a saldare gli emolumenti arretrati e il Comune si troverebbe ad affrontare una doppia beffa oltre il danno. Non riscuotere quanto dovuto e avere rapporti per i prossimi sei anni con la stessa società insolvente “. Altre problematiche dunque nella nostra città, che anche a ridosso del Natale si trova nel bel mezzo di una polemica e una problematica che con maggiore attenzione e zelo poteva essere evitata.
Emanuele Trementozzi